Nel Novembre del 2017 il MIUR pubblicò il Bando del concorso ordinario per il reclutamento di 2.425 dirigenti scolastici.
I precedenti concorsi DS risalgono al 2011 e 2004. Quindi una media di un bando ogni sette anni.
Per quale motivo i docenti italiani (aspiranti DS) devono attendere così tanti anni? Pensiamo a tutti coloro che tentano la selezione e non la superano: è evidente lo sconforto e senso di impotenza, perché costoro sanno che potranno ritentare solo dopo molti anni, con il rischio evidente che molti di essi gettino la spugna o siano troppo avanti con l’età per avere ancora voglia di rimettersi in gioco o più semplicemente hanno già raggiunto la pensione.
Ed è così che il NON superamento di una selezione concorsuale diventa praticamente impossibile o quasi da accettare. Ciò che molti docenti lamentano non è l’essere fermati ad una procedura concorsuale, ci può stare, è nelle cose (tutto ciò sempre nel rispetto della trasparenza, imparzialità e correttezza; attesa per il 12 Marzo 2020 la sentenza del Consiglio di Stato che potrebbe confermare o annullare quanto espresso dal TAR Lazio il 2 luglio 2019) ma è appunto l’attesa estenuante per poter riprovare.
Nella maggior parte dei Paesi europei la procedura concorsuale di reclutamento DS è a cadenza biennale o triennale; in Francia è addirittura previsto un bando ogni anno. Persino la Grecia bandisce il concorso ogni 4 anni, che rimangono tantissimi, ma pur sempre meglio dei nostri 7 anni. In Germania e nei Paesi scandinavi inoltre il fenomeno delle reggenze è praticamente inesistente in quanto, ogni volta che c’è la necessità di Dirigenti Scolastici, la macchina burocratica si attiva in tempi stretti ed adeguati al fabbisogno della singola scuola e territorio.
E che dire di altre professioni, senza andar lontano, nel nostro Paese? Il concorso notarile viene bandito ogni anno. Il concorso per diventare Magistrato viene bandito ogni anno. Il concorso per Dirigenti Scolastici… lasciamo perdere.
Cara Ministro della Pubblica Istruzione, dottoressa Lucia Azzolina, le faccio i miei migliori auguri di buon lavoro oltre che di buon anno 2020; mi auguro possa prendere in considerazione questa lettera. È arrivato il momento di porre fine a questa anomalia italiana. Personalmente sarei favorevole all’istituzione di una Scuola Superiore della Dirigenza Scolastica a cui si accede con una o più prove di ingresso, che abbia una durata almeno annuale, che preveda un tirocinio e che sia requisito di accesso alla procedura concorsuale di reclutamento DS.
Nel frattempo, secondo il mio modesto parere, un primo passo nella direzione giusta sarebbe quello di dare cadenza massimo biennale (come per i docenti d’altronde) alla pubblicazione del Bando per il reclutamento dei Dirigenti Scolastici.
Antonio Marchetta, docente
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