E la maggioranza dei nostri lettori, su quel quesito, aveva risposto che al giorno d’oggi i prof si sentono poco stimati. E se si sentono poco stimati, quale dunque il motivo? Sulla base di ciò che il dibattito sulla scuola suggerisce, avevamo puntato su quattro motivi: l’eccessiva femminilizzazione, la mancata immedesimazione nei reali e gravi problemi esistenziali dei ragazzi, le difficoltà a proporsi come esempi da emulare, la mancata o superficiale conoscenza delle tecnologie.
Se per un verso è oggettivamente vero che le risposte complessive raccolte sono stare poche, e fermo restando che non attribuiamo rigore scientifico al nostro sondaggio ma solo orientativo per capire gli umori dei docenti, per altro verso dobbiamo prendere atto che la maggioranza, il 44,4%, dei nostri lettori protende nel sostenere che l’eccesso di femminilizzazione sta portando a una perdita di considerazione degli insegnanti da parte dell’opinione pubblica.
Qualche osservatore dice che ci sia nella nostra scuola, contrariamente a quelle europee, un eccesso di mammismo; qualche altro suggerisce che per molte docenti la scuola, dove si lavora per lo più solo mezza giornata, sia una sorta di ripiego e pure un secondo stipendio in famiglia, tanto che tutti gli scioperi alla fine raccolgono basse partecipazioni, cosa che non avviene nelle altre categorie a prevalenza maschili o comunque paritarie sul genere; altri ancora sostengono che ormai l’insegnamento, per il fatto che sia diventato quasi esclusivamente prerogativa femminile, abbia perso quasi del tutto il suo interesse da parte degli uomini, tant’è che si suggerisce beffardamente di implementare “le quote blu” a scuola.
In ogni caso, solo quasi 3 lettori su 10 (il 24,2%) sono convinti che la perdita di stima sia dovuta alla mancata comprensione dei problemi personali che ogni giorno i ragazzi portano a scuola, contro uno striminzito 13,5% che ritiene essere i docenti incapaci di educare, considerato pure che le famiglie hanno abbondantemente demandato alla scuola le loro prerogative.
Infine poco meno di 2 insegnante su 10 (il 17,9%), pensa che la gente non dia il giusto merito ai prof perché non sarebbero aggiornati sulle nuove tecnologie, lasciando così ai loro allievi l’esclusiva competenza in un settore che così li metterebbe sotto scacco.
Se tuttavia possiamo fare una nostra personale considerazione, bisogna pure dire che questo calo di stima si sta avvertendo molto di più da un ventennio a questa parte, da quando cioè, per giustificare tagli alla scuola e perniciosissime riforme, si è sferrato un attacco ai prof senza precedenti, riottosi e conservatori, e definiti pure, all’inizio del nuovo millennio, un “potere forte in mano alla sinistra”, sbalordendo anche tanti bidelli che non si ritenevano così “forti” e potenti.
In ogni caso però, accuse simili, e forse pure più mordaci e violente, sono state fatte alla magistratura, ma per loro e per la loro immagine complessiva nulla è cambiato, mentre i mancati aumenti e i bassi salari difficilmente possono essere motivo di discrimine e di poca considerazione sociale, considerato che le forze dell’ordine (poliziotti e carabinieri) vivono similare condizione stipendiale, ma presso l’opinione pubblica la loro immagine non appare affatto appannata.
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