Perché le scuole finlandesi sono tra le migliori al mondo? Possono essere un esempio da seguire? Certamente, anche se non bisogna illudersi.
I dati statistici, comunque, dicono che almeno un avvicinamento si può tentare.
Prima di tutto perchè nei test relativi al “Programma per la valutazione internazionale dell’allievo” (PISA), gli adolescenti finlandesi risultano essere molto preparati in matematica, nella lettura e nelle Scienze.
Soltanto i ragazzi di alcuni paesi asiatici sanno far meglio, ma come sappiamo in Giappone, in Corea e a Singapore la competizione per entrare nel mondo universitario è molto alta e gli studenti sono costretti ad ore massacranti di studio per aspirare ai posti ambiti.
In Finlandia, invece, la realtà è completamente diversa: il carico di compiti è limitato, poche sono le verifiche e alto è il tempo libero a disposizione dei teenager, tanto che molti cominciano presto a fare piccoli lavori pomeridiani per arrotondare la “paghetta familiare”.
Quali sono quindi le motivazioni di questo successo?
Uno dei fattori principali è legato alla forte motivazione degli insegnanti, che subiscono una forte selezione per diventare professori e sono soggetti ad una continua formazione con corsi e seminari che svolgono obbligatoriamente in maniera sostanzialmente continuativa e con sessioni in comune per confrontarsi su esperienze e metodi di insegnamento.
Altro aspetto importante è la forte autonomia di cui godono le scuole, con la responsabilità di non lasciare indietro nessuno studente: anche a costo di riunire il corpo docente ed individuare tutti insieme il percorso migliore per il ragazzo problematico.
Fare l’insegnante in Finlandia, quindi, è visto come una vera e propria missione, ben pagata però.
Lo stipendio medio dei docenti è infatti tra i più alti rispetto a quello degli altri Paesi europei e di conseguenza la stima sociale nei loro confronti è alta, tanto è, che il sogno di molti studenti è quello di diventare insegnanti.
Il sistema scolastico nel suo insieme “coccola” molto bene gli studenti: basti pensare che le mense sono gratis (mentre da noi l’entità dei pagamenti dipende dall’iSEE e in prevalenza si pagano bollettini molto alti), cosi come lo è il materiale scolastico, i trasporti, le università ed addirittura le attività extra scolastiche.
Un mondo per noi sconosciuto!!
I ragazzi quindi pur passando meno ore sui libri rispetto alla realtà italiana, sono fortemente motivati e si impegnano di più raggiungendo risultati migliori.
Va detto, come ulteriore fattore, che lo Stato finlandese è quello che in Europa punta di più sull’innovazione e ricerca per una spesa pari al 3,3 % del PIL e infatti risulta tra i paesi più digitalizzati in assoluto.
Con le dovute cautele che in questi casi vanno prese e contestualizzando il tema sulla nostra realtà, ristretta a livello numerico di cittadini e di estensione del territorio, un dato certo: se si vuole puntare ad una scuola di eccellenza serve lavorare su più fronti.
– Innanzitutto, sulle infrastrutture scolastiche, mettendo a disposizione tecnologia e ambienti innovativi e soprattutto scuole che non cadano “a pezzi”.
– Sugli insegnanti che vanno rivalorizzati, pagati adeguatamente e formati in maniera continuativa.
– Sulla ricerca ed innovazione in stretta correlazione con startup e aziende.
– Infine, va reso il sistema scolastico efficiente e gratuito in tutti gli aspetti.
Certamente, in Italia tutto questo può sembrare utopia. Ma, almeno, si potrebbe cominciare a tentare un timido avvicinamento. Anziché rimanere distanti e pressoché immobili.
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