Il ministro Giuseppe Valditara ha chiarito il senso della parola “merito”, apposto alla denominazione del suo dicastero: «La scuola deve, in primo luogo, saper individuare, valorizzare e fare emergere i talenti e le capacità di ogni persona indipendentemente dalle sue condizioni di partenza, in consonanzacon la lettera e lo spirito dell’articolo 3 della Costituzione. Favorire il merito significa dare alle scuole infrastrutture e dotazioni di qualità, valorizzare gli operatori scolastici, sintonizzarsi con il mondo del lavoro, agire sulle competenze, fornire gli strumenti per sviluppare un percorso di crescita individuale e collettivo”.
Riformulando e riflettendo:
- il conseguimento del traguardo formativo sarà facilitato dal potenziamento delle risorse scolastiche.
- La successione/prossimità mondo del lavoro – competenze genera perplessità perché non si sa se la nozione competenza sia il PRODOTTO del sistema formativo o e il risultato dei PROCESSI d’apprendimento.
Eppure l’articolo della costituzione citato non lascia spazi interpretativi: una competenza è la manifestazione delle qualità intellettive e operative dei giovani, comportamento che rappresenta la finalità istituzionale.
- L’organizzazione delle scuole è trascurata, nonostante sia la chiave di volta del sistema scolastico: è il fattore da cui dipende il conseguimento del traguardo formativo e l’efficacia del servizio.
Si tratta di un’omissione inammissibile: se il ministro avesse osservato gli organigrammi che le scuole hanno messo in rete, ne avrebbe constatato l’erroneità e la loro abissale distanza dall’ordinamento vigente.
Evidente l’interdipendenza dei punti 2) e 3): LA FINALITA’ DEL SISTEMA SCOLASTICO SI PERSEGUE ATTRAVERSO IL COORDINAMENTO DI TUTTI GLI INSEGNAMENTI.
Enrico Maranzana