Mi chiamo Marisa e sono un’ insegnante.
Tra un mese tornerò in classe, torneremo tutti a scuola: insegnanti, alunni, genitori, nonni, personale Ata, addetti alle mense… la lista sarebbe lunghissima.
Tantissime persone attorno ad un comunità attiva e assolutamente viva: la SCUOLA.
Quella comunità di cui tutti facciamo parte, tranne, evidentemente, i “nostri” politici.
Gli unici che impongono un obbligo vaccinale ai docenti ritenendo questa misura sufficiente a scongiurare chiusure e DAD. Così capiterà di accogliere in classe alunni con genitori che hanno scelto di non vaccinarsi (come è giusto che sia, visto che ognuno deve essere libero di fare la propria scelta).
Però mi chiedo: se è mio obbligo morale e civico tutelare me stessa e gli altri, perché la legislazione non dispone che anche io, in quanto lavoratore, venga tutelato da eventuale rischio?
Perché i genitori dovrebbero pretendere la vaccinazione dell’insegnante del loro figlio e non la vaccinazione dei genitori dei compagni? Per non parlare di collaboratori scolastici e addetti alla refezione…
Ormai è stato assodato, a livello scientifico, che i vaccinati possano essere contagiati e contagiare a loro volta, questo è un dato assoluto e incontrovertibile.
E mentre qualcuno si sentirà soddisfatto della deriva autoritaria intrapresa in questo “bel” Paese i docenti, vaccinati, continueranno a dover fare lezione in pieno inverno con finestre aperte (misura adottata per contrastare il contagio!!) con alunni che si lamenteranno per il freddo.
Se questo non dovesse bastare gli stessi docenti (sottoposti ad obbligo vaccinale) dovranno sorbirsi lamentele (delle volte veri e propri insulti) da parte di genitori che pretendono che il loro figlio non stia vicino alla finestra perché cagionevole di salute. Generalmente è veramente difficile far capire che, in modo democratico, a rotazione tutti devono finire nel banco vicino alla finestra perché le nostre aule sono piccole e il numero degli alunni è talmente alto da rendere impossibile non sfruttare ogni più piccolo spazio (si tenga conto del distanziamento).
Altro che obbligo vaccinale.
In Italia abbiamo edifici scolastici fatiscenti, dove parlare di sistemi di aerazione corrisponderebbe a fantascienza.
Così, mentre le case farmaceutiche che producono i “nostri” formidabili vaccini, che, purtroppo, non potranno far nulla per evitare chiusure e DAD, si arricchiscono, i nostri edifici scolastici, della prima metà del secolo scorso, continueranno a crollarci addosso, con aule pollaio che anziché dotarsi di sistemi di aerazione avranno finestroni aperti, con relativa dispersione di calore (per inciso i nostri alunni ritengono sia poco ecosostenibile questo spreco!).
Potrei veramente andare avanti all’infinito nel descrivere i paradossi della scuola italiana, ma sono veramente stanca e delusa. Per i “nostri” politici la panacea di tutti i mali è la vaccinazione, ebbene si sbagliano. Il tempo, come sempre, è galantuomo e farà il suo dovere. Ci stiamo consegnando tutti alla Storia e questa, in un modo o in un altro, ci giudicherà.
Marisa Murgia
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