Mi chiamo Patrizia, sono una docente di sostegno di scuola primaria. Iniziano queste vacanze pasquali in lockdown. Docenti e alunni siamo a casa ormai da più di un mese, ma la scuola non si è fermata.
Proprio perché non si è fermata, oggi, primo giorno di vacanza, ho promesso a me stessa di sigillare il PC perché ho gli occhi e la testa frantumati a causa dell’incalcolabile tempo passato davanti allo schermo per garantire, ognuno secondo le proprie possibilità, la continuità didattica.
Pensavo di poter sigillare il PC per qualche giorno, ma siamo stati convocati ieri sera alle 17.30 per una videoconferenza alle ore 10.30 di stamani: altre 2 ore e 45 minuti al PC.
Tutto questo all’interno di un contesto di lockdown che vale anche per noi, con tutto ciò che questo comporta anche per noi a livello di salute mentale.
Perché della nostra salute non si fa menzione? Perché il ministro dell’istruzione non ci pensa a tutto questo? Perché a noi nessuno ci pensa? Se non dovessi reggere a tutto questo, ci penserò da sola e provvederò a mettermi in permesso per salvaguardare la mia vista e per stress da lavoro correlato.
Buone vacanze in lockdown.
Patrizia Ciotta
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