I lettori ci scrivono

Perché non donare il bonus docenti agli ospedali?

CobasCobas

Sembrano risvegli surreali quelli di questi giorni, salti quasi nel Medioevo. Tutti gli insegnanti e gli studenti d’Italia a casa: scuole chiuse per evitare e/o rallentare un potenziale contagio da Coronavirus. Se ce lo avessero prospettato qualche tempo fa, nessuno di noi avrebbe scommesso un euro sulla possibilità, neppure remota, che accadesse quello a cui stiamo assistendo in questi giorni.

Penso a tutte le persone che stanno dando l’anima negli ospedali. Penso ai medici, agli infermieri, ai malati e ai loro cari, a chi ha una o più patologie e alla preoccupazione che vive in questi giorni, penso alle persone che hanno sperimentato sul proprio corpo questo virus incontrollabile e non ce l’hanno fatta. Ma erano per lo più anziani! – hanno detto in molti. No! Erano persone! – dico io, esattamente come tutti noi, tutte indistintamente passeggere dell’equipaggio di una stessa, unica barca.

Noi docenti siamo chiamati in questi giorni a fare didattica a distanza. Lavoriamo da una piattaforma. Lavoriamo da casa. Intanto, medici, infermieri, ricercatori e moltissime altre persone continuano incessantemente a dare l’anima per farci ritornare quanto prima alla ‘normalità’, a una realtà nella quale sarà nuovamente possibile avere lo slancio di abbracciare qualcuno senza il timore che costui pensi alla contestuale trasmissione di chissà quale male, a una realtà fatta di vicinanza senza centimetri né metri di distanza, a una realtà con più sorrisi e con meno psicosi.

Ho sempre pensato che due professioni al mondo richiedano una passione smisurata: quella del medico, rivolta alla cura del corpo, e quella dell’insegnante, rivolta alla cura e alla crescita della persona. Medici e insegnanti: due facce della stessa medaglia, che è l’essere umano, che è ciascuno di noi.

Noi insegnanti che beneficiamo del bonus docenti perchè non facciamo sentire la nostra voce affinché ci venga data la possibilità di accreditare quest’ultimo su Iban ospedalieri? Una mano tesa dal mondo della scuola a un mondo che in questo momento lotta incessantemente, anche e soprattutto con la paura di non riuscire più tra qualche ora a far fronte adeguatamente a quanto accade intorno a tutti noi, nessuno escluso.

Laura Minerva

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

Mobilità condizionata del docente soprannumerario, se si esprimono preferenze interprovinciali e si è soddisfatti decade il reintegro

Per i docenti della scuola dell'infanzia e primaria, ai sensi dell'art.20, comma 7 del CCNI…

22/04/2025

Nuove indicazioni nazionali, il docente diventa mero esecutore e l’alunno non ha più metodo critico: è deciso priori cos’è giusto. Parla D’Auria (Mce)

“Le bambine e i bambini devono essere interpretati come soggetti attivi, che chiamano in causa…

21/04/2025

Papa Francesco dava sostegno e forza ai bambini fragili e senza scuola, dal mondo dell’Istruzione l’impegno seguire il suo esempio – LE TESTIMONIANZE

È fortissimo il cordoglio per l’inaspettata perdita di Papa Francesco. A poche ore dalla sua…

21/04/2025

Ma cosa è “scientifico”? Qualche domanda ai difensori delle vecchie Indicazioni Nazionali

Con riferimento all’ intervista di Alessandro Giuliani al prof Corsini vi invio queste considerazioni. Non…

21/04/2025

Il prosit della luna, romanzo di Silvana Carbonaro intorno alla sodale amicizia

Fabrizio e Manlio, due amici che ad ogni adunata fascista si cercano per la ritualità…

21/04/2025

Docenti perdenti posto, rientrano nel pieno diritto di fare domanda di mobilità al di fuori di qualsiasi vincolo attuale e futuro

Un docente che è stato individuato perdente posto per l'anno scolastico 2025-2026 ci chiede quale…

21/04/2025