La scuola è lontana dal mondo del lavoro e dalla vita vissuta di tutti i giorni? Propongo un rimedio: istituiamo l’insegnamento di “praticità e concretezza”.
Accanto alle proposte di insegnare cose più o meno giustificate, più o meno strampalate, ci può stare pure questa! Vale a dire insegnare che nella vita purtroppo la realtà è spesso e volentieri diversa da quella che ci presentano i pur rispettabilissimi libri sui quali studiamo i classici, i favolisti, su cui impariamo cose belle ed edificanti. Insegnare che non sempre i buoni vincono e i cattivi vengono sconfitti, che non sempre “vissero tutti felici e contenti”.
In tal modo i giovani apprenderanno che la realtà a volte è ben diversa da quello che si auspica sui libri. Il che non significa abolire lo studio proposto finora, ci mancherebbe. Significa insegnare la differenza fra teoria e pratica, che a volte coincidono, altre volte purtroppo no. Avremmo così giovani cittadini più preparati ad affrontare le sfide che inevitabilmente la vita prima o poi proporrà loro.
Daniele Orla
Troppi studenti vivono i problemi di matematica come enigmi astratti, lontani dalla realtà. E se…
Come abbiamo scritto, è finita l'attesa per il concorso per dirigenti tecnici: dallo scorso 9…
A fine anno ci si ritrova spesso a corto di tempo, risorse e ispirazione. Ma…
L’apprendimento passa sempre più per l’intelligenza artificiale. Le conferme arrivano dalla Fondazione per la Medicina…
Che futuro può dare ai suoi giovani un Paese in cui le scuole cadono a…
L’Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco, che…