Egregio Ministro Azzolina, sono molto rammaricato della pubblicazione del “Decreto Scuola” e soprattutto di alcune misure in esso contenute.
Mi riferisco agli Esami di Licenza Media e agli Esami di Stato della Secondaria Superiore (Maturità) e alla celerità con la quale Lei, già nel primi giorni del mese di Aprile, a due mesi dalla conclusione naturale del corrente anno scolastico, abbia anticipato a tutti gli studenti le modalità dell’esame, suddivise in due piani A e B (in caso di rientro a scuola prima del 18 maggio oppure di non rientro dopo tale data).
Egregio Ministro perché tanta fretta di annunciare le due forme di conduzione dell’esame di stato? Non poteva attendere dopo la metà del mese di maggio per far sapere a tutti gli studenti italiani come si sarebbero effettivamente svolti gli esami? Sarebbe stato logico ritardare di qualche mese questa decisione.
In siffatto modo si vanifica tutto l’immane lavoro che noi docenti stiamo portando avanti con la didattica a distanza: si Ministro questo lavoro si perde, si annulla, non ha più senso e valore.
Gli studenti stanno ormai capendo che saranno tutti ammessi all’esame di terza media e di maturità e, quindi, di conseguenza si sentono “autorizzati” sin da ora (cioè dalla prima di Aprile) a non studiare più, o meglio a studiacchiare alla carlona tanto l’esame lo supero lo stesso e il diploma me lo danno sicuramente.
E allora mi chiedo: perché devo stare tante ore al computer a preparare materiale didattico da sottoporre agli alunni, verifiche scritte e poi collegarmi con la piattaforma digitale per effettuare la videolezione e notare che non tutti gli alunni sono puntuali a questo appuntamento oppure notare anche alunni che non si sono mai collegati e che sono letteralmente scomparsi dai “radar” perché non hanno una connessione, non hanno un computer, tablet etc.
Dal momento gli studenti hanno conosciuto le modalità d’esame (scrutinio finale e tesina per la terza media e soltanto colloquio orale per la maturità) mi vuole dire, Egregio Ministro, quanti saranno gli studenti che consegneranno in versione on line gli elaborati scritti per la correzione, oppure quanti si collegheranno sulla piattaforma digitale per la videolezione? Glielo dico io, Ministro; saranno pochi o tutt’al più gli studenti più volenterosi che si sono particolarmente distinti per l’impegno, la tenacia e la dedizione durante il primo quadrimestre. Tutto il resto no. Allora non era meglio ritardare di qualche mese la proposta circa gli esami di stato?
Si sarebbe stato meglio soprattutto per i docenti che in questi giorni stanno profondendo un grande lavoro stando a casa e dando il massimo della loro professionalità, perché fare didattica a distanza significa anche lavorare molto di più rispetto a quanto si effettua la didattica in presenza.
Egregio Ministro, continueremo a lavorare e impegnarci con passione e dedizione, ma la delusione della sua scelta di comunicare le modalità degli esami è tanta!
Mario Bocola