Dopo la pubblicazione dei decreti attuativi dei percorsi abilitanti, gli aspiranti docenti si trovano ora a navigare in acque agitate, cercando di comprendere quale strada intraprendere.
In una delle nostre tante dirette sull’argomento è intervenuta Patrizia Giovannini della direzione nazionale Gilda. L’esperta ha risposto a diverse domande dei lettori sull’argomento.
Ne riportiamo una in particolare: “Possiamo dire che un neolaureato, che ha solo 24 cfu e 0 mesi di servizio, non ha alcuna chance di entrare nei percorsi abilitanti per chissà quanti anni? Nemmeno i concorsi dal 2025 potremmo provare”.
Ecco la risposta di Giovannini: “Io parto sempre dal presupposto che bisogna provarci. Tutti i treni che arrivano, bisogna prenderli. Non è detto ciò che afferma il lettore. Se prima non emanano, non capiamo come si stanno muovendo. Quindi per il momento non possiamo dire nulla, non abbiamo ancora capito e avuto contezza di come li stanno organizzando”.
Per aiutare i lettori fare chiarezza, il nostro esperto di normativa scolastica, il prof Lucio Ficara, ha spiegato punto dopo punto l’art 2 del DM 621 riguardante l’offerta formativa e i requisiti di ammissione, precisando soprattutto la differenza tra 60, 30 e 36 CFU.
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