Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, lo scorso 25 settembre, del tanto atteso Dcpm 60 Cfu, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che definisce i nuovi percorsi di formazione iniziale degli insegnanti della scuola secondaria di I e II grado, non si sono fatte attendere le critiche.
Proprio per vederci chiaro, le sei sigle sindacali principali della scuola, Flc Cgil, Cisl, Uil, Snald, Gilda e Anief hanno scritto una lettera unitaria indirizzata al Capo di Gabinetto del Ministro dell’Istruzione e del merito in cui chiedono un incontro urgente, con la possibile partecipazione del Ministero dell’Università e della Ricerca.
Le questioni che nella lettera vengono puntualmente indicate:
- offerta formativa da parte degli Atenei, su cui i sindacati, hanno chiesto l’apertura di un confronto, non ancora concluso e nel corso del quale hanno sollevato diverse perplessità circa la distribuzione territoriale dei percorsi, evidenziando la necessità di un intervento correttivo che consenta di implementarli nelle aree geografiche dove non è prevista l’attivazione.
- Quota di riserva per docenti triennalisti nella scuola statale o paritaria (compresi i docenti della IeFP) e i docenti che hanno partecipato alla procedura prevista dal comma 9 bis e relativi percorsi di 30 cfu abilitanti. Finora gli Atenei nelle comunicazioni sui loro siti circa l’offerta di percorsi che intendono attivare non ne hanno dato notizia.
- Accesso limitato ai percorsi, come segnalato da diverse Università.
- Necessità di regolare in modo uniforme quanto previsto dal Dpcm in ordine al riconoscimento di crediti già posseduti
- Certezze sulla attivazione dei percorsi di 30 cfu abilitanti per i docenti già abilitati o specializzati sul sostegno.
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