“Il talento più grande di un insegnante è quello di essere felice” ci ricorda Thic Nhat Hanh. Ecco perché un insegnante che volesse sperimentare in classe l’approccio meditativo e di mindfulness dovrebbe prima di tutto praticarlo su se stesso. La buona notizia è che la felicità di cui parla il monaco scrittore è un’abitudine che può essere coltivata nella vita quotidiana e dunque è possibile lavorare su stessi con questo obiettivo e seguire riproporre nelle proprie classi le stesse esperienze e competenze. (VAI AL CORSO Percorsi di Mindfulness)
Peraltro la disciplina meditativa e di mindfulness pare essere estremamente utile sui bambini con disturbi di apprendimento: nell’ambito di una sperimentazione, condotta dal gruppo di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Bambino Gesù, i bambini che avevano seguito il percorso mindfulness hanno manifestato un miglioramento nelle prove cognitive incentrate su esercizi di attenzione svolti al computer. Un traguardo che i bambini sono più facilmente in grado di raggiungere in quanto, porre l’attenzione su di sé aiuta a scoprire le emozioni, a restare focalizzati sul presente, su ciò che si prova, sui risultati che si vogliono ottenere, riuscendo a non perdersi tra i tanti stimoli esterni, fonti di distrazione.
Su questi argomenti il corso Percorsi di Mindfulness, in programma dal 6 maggio 2021, a cura di Marco Catania.
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