Dopo le lunghe vacanze pasquali, in un Liceo scientifico a indirizzo sportivo della Calabria, al rientro a scuola, il 26 aprile, molti docenti sono assenti in permesso retribuito. In particolare uno di loro pubblica foto su facebook dichiarando di essere a Capri in vacanza.
Il calendario scolastico 2018/2019 della regione Calabria ha previsto le vacanze pasquali dal 18 Aprile 2019 al 24 Aprile 2019 e poi il 25 aprile è giorno di festa nazionale. Il decreto n. 21 del 29 marzo 2018 del Presidente della Regione Calabria non concede il ponte del 26 e 27 aprile, che sarebbero un venerdì e un sabato, ma dispone il rientro a scuola degli studenti e degli insegnanti il venerdì 26 aprile 2019.
Quindi in Calabria, per decisione della giunta regionale, niente ponte nei giorni 26 e 27 aprile 2019 tra il giovedì della liberazione e la domenica 28 aprile.
In un Liceo scientifico a indirizzo sportivo della Calabria si registra che, in coincidenza di questo mancato ponte, molti insegnanti abbiano prolungato le vacanze richiedendo i permessi retribuiti per motivi personali o di famiglia. I docenti presenti a scuola hanno contato circa una ventina di docenti che non sono rientrati in servizio, ma in particolare un docente non solo si è assentato dal servizio, ma ha postato sul suo profilo facebook personale le foto che ritraevano lui e la sua famiglia in vacanza a Capri. Nei commenti dello stesso prof, si evince che si trova in vacanza con la famiglia proprio nei giorni di assenza da scuola.
I colleghi che hanno ripreso servizio commentano, allibiti e increduli, come ci si possa assentare da scuola per andare in vacanza e a divertirsi mentre gli studenti hanno ripreso le attività. I docenti di quel liceo commentano che lo stesso docente, che ha partecipato alla prova scritta del concorso per DS, si era assentato per malattia proprio per oltre 10 giorni a ridosso della prova scritta.
La normativa di riferimento dei permessi retribuiti del personale scolastico è l’art.15, comma 2, del CCNL scuola 2006/2009, rimasto in vigore ai sensi dell’art.1, comma 10, del CCNL scuola 2016-2018.
Nella norma è scritto: “Il dipendente, inoltre, ha diritto, a domanda, nell’anno scolastico, a tre giorni di permesso retribuito per motivi personali o familiari documentati anche mediante autocertificazione. Per gli stessi motivi e con le stesse modalità, vengono fruiti i sei giorni di ferie durante i periodi di attività didattica di cui all’art. 13, comma 9, prescindendo dalle condizioni previste in tale norma”.
È utile leggere con attenzione l’ultimo periodo del comma 2 dell’art.15 del CCNL scuola 2006/2009, in cui si chiarisce senza ombra di dubbio che è possibile fruire, dopo i tre giorni di permessi retribuiti, anche dei sei giorni di ferie, che verrebbero fruiti anziché come semplici ferie, allo stesso modo dei tre giorni come permessi retribuiti. Quindi, in ragione di quanto suddetto, i giorni di permesso retribuito, la cui fruizione sfugge alla possibile discrezionalità del Dirigente scolastico, sono fino ad un massimo di nove.
La norma serve al docente in caso di bisogno e non è soggetta a concessione del Dirigente scolastico, che ha solo il compito di controllare la correttezza della documentazione e dell’autocertificazione che sia conforme a un motivo familiare o personale. Si rammenta che l’autocertificazione è un atto di responsabilità del docente che non deve dichiarare il falso, ma deve autocertificare il motivo della richiesta di permesso retribuito. Nel fatto in specie è probabile che il docente non abbia chiesto i giorni per fare una vacanza a Capri, ma abbia richiesto i giorni per altri motivi, oppure ha scritto di volere due giorni per una vacanza con la famiglia e allora saremmo nel caso che esistono Dirigenti che concedono i ponti e mandano i prof in vacanza.
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