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Una docente ha deciso di accompagnare la propria alunna in Questura, di origine nigeriana, per sbrigare i documenti relativi al suo permesso di soggiorno che è scaduto e che lei non riesce a rinnovare. L’obiettivo? Riuscire a risolvere tutto entro la maturità in modo da potersi presentare agli esami.
“Forse vedendoti con una persona dalla pelle bianca ci faranno entrare”
La ragazza, come riporta Il Corriere della Sera, è nata a Torino, ha compiuto 18 anni lo scorso maggio, frequenta l’ultimo anno di un istituto superiore ed è orfana di madre. La giovane non riesce a rinnovare il permesso di soggiorno scaduto e rischia di non arrivare in tempo a chiedere la cittadinanza italiana.
Lo scorso 20 gennaio la sua docente di italiano e storia ha deciso di recarsi con lei in Questura e fare la fila, dalle ore cinque del mattino. “Ogni volta che si presentava a fare la fila con suo padre veniva rimandata indietro per qualche problema, non era mai riuscita ad accedere agli uffici e quindi a un certo punto le ho proposto di accompagnarla io – racconta –. È brutto ammetterlo, le ho detto, ma forse vedendoti con una persona dalla pelle bianca ci faranno entrare”.
Da quanto ha appreso la docente, il problema è legato al permesso di soggiorno lasciato scadere che comporta ricominciare da capo la procedura. “Per fare più veloce, ci hanno consigliato di richiedere il permesso per ricongiungimento familiare con la sorella maggiore che è già cittadina italiana – prosegue la prof –. Ci hanno dato l’elenco dei documenti, solo quando avrà tutto potrà tornare in Questura e solo per chiedere un altro appuntamento per presentare la domanda”.
Bivacchi fuori l’ufficio immigrazione
Tempi che si allungano, perché manca il certificato di residenza del padre. L’appuntamento con l’anagrafe è a fine febbraio. Ma a quel punto potrebbe essere troppo tardi, la ragazza potrebbe non riuscire a ottenere la cittadinanza italiana tra i 18 e i 19 anni di età come prevede la legge. Per farlo, deve essere in possesso del permesso di soggiorno. Senza documenti, non ha potuto nemmeno ritirare il diploma di licenza media e presentare la domanda di ammissione all’esame di Stato entro il 30 dicembre.
“È una ragazza molto brava a scuola, si impegna tantissimo, ma si sente precaria in tutto quel che fa e impotente di fronte ad una macchina burocratica che la manda solo in confusione”, conclude. In questi giorni, gli uffici immigrazione di Torino sono al centro di polemiche: ci sono ritmi di circa 800 persone in fila al giorno, tra bivacchi fuori, accampamenti, gazebo, code al gelo. Tra loro anche la docente e l’alunna.