Sarebbero circa 500 mila euro i soldi sottratti dalle casse dell’Ugl e finiti sui conti del segretario generale. L’accusa parte dalla procura di Roma che ha disposto perquisizioni nella sede nazionale del sindacato, dove sotto il controllo delle Fiamme gialle sono finiti gli uffici del segretario e della coordinatrice della segreteria generale.
Per tutti l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita aggravata.
L’attività di indagine era stata avviata alla luce di una segnalazione dello Uif (Unità di informazione finanziaria di Bankitalia) dopo alcune comunicazioni per operazioni sospette giunte da alcune banche.
Il denaro sarebbe stato sottratto dalle casse attraverso bonifici, prelievi di contanti e ricariche di carte. I soldi sarebbero finiti anche su conti della moglie del segretario generale. Le operazioni sarebbero iniziate dal 2010. Gli inquirenti sono anche al lavoro su spese definite «anomale».
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