Alla amministrazione statale non sono bastati 22 anni per affrontare e risolvere equamente il problema del personale Ata dipendente dagli Enti Locali che nel 2000 transitò nei ruoli dello Stato.
La denuncia arriva dal Comitato nazionale Ata-Itp ex Enti locali e dal sindacato Unicobas che segue la vicenda fin dagli inizi.
La vicenda ha a che fare con il fatto che al personale Ata comunale e provinciale che aveva scelto di entrare nei ruoli statali la legge riconosceva l’anzianità lavorativa maturata per il servizio svolto presso scuole statali fino al 31 dicembre 1999.
Successivamente, però, un accordo fra le parti sociali (Aran e Cgil, Cisl, Uil e Snals) aveva cancellato questa previsione di legge.
In tutti questi anni sulla questione si è pronunciata più volte la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo con sentenze a favore del personale che il Comitato definisce “significative”.
Si tratta – denuncia ancora il Comitato – di una brutta pagina di storia politico-sindacale ma anche di una vicenda assolutamente “grottesca e vergognosa”.
Il Governo – protestano Comitato e Unicobas – non ha più giustificazioni per non intervenire e deve riconoscere al personale interessato tutta l’anzianità maturata negli enti locali di provenienza.
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