Il personale ATA e gli ITP già dipendente degli enti locali sta perdendo la pazienza e così, unitamente con il sindacato Unicobas, ha deciso di proclamare uno sciopero nazionale per il prossimo 18 settembre: un’altra “grana” che si va ad aggiungere ai diversi altri problemi aperti e ai quali il Ministero dovrà dare una risposta.
Il problema riguarda circa 70mila dipendenti che nel 2000 transitarono dai ruoli degli enti locali a quelli dello Stato e ai quali non è mai stata riconosciuta l’anzianità pregressa, con il risultato che a distanza di anni lo stipendio di un collaboratore scolastico con 10 anni di servizio alle dipendenze del Comune prima del passaggio allo Stato gode di una posizione stipendiale decisamente inferiore a quella di un collega con lo stesso numero anni di servizio ma prestati tutti nello Stato.
E’ da almeno un anno che, con l’avvio della nuova legislatura, il Il Comitato Nazionale ATA-ITP ex Enti locali ha avviato incontri con i responsabili dei diversi ministeri.
In realtà la battaglia del Comitato va avanti da 20 anni ma a tutt’oggi non si intravede ancora una via d’uscita.
“Ormai – scrive il Comitato nel comunicato con cui annuncia la sciopero – c’è l’impellente necessità di vedere riuniti attorno ad un tavolo MIUR, MEF, il nostro Comitato e i sindacati per avviare un concreto percorso risolutivo”
Secondo il Comitato si tratta di una iniziativa assolutamente urgente “sia per emanare i provvedimenti volti a ristabilire la nostra dignità di lavoratori (unitamente alle relative modalità di attuazione) sia perché giunge voce che siano già in atto le risoluzioni delle problematiche da inserire nella prossima finanziaria”.
Per parte sua Unicobas dichiara che lo sciopero è del tutto inevitabile “a causa dell’assenza della volontà politica di riconoscere ora per allora il riconoscimento economico, giuridico e pensionistico per il personale Ata ex Enti Locali a suo tempo passato al comparto scuola, ancora in servizio o già in quiescenza, con piena applicazione delle sentenze di merito della Suprema Corte Europea”.
Nella stessa giornata dello sciopero, il 18 settembre prossimo, è in programma anche una manifestazione nazionale a Roma per chiedere al Governo una soluzione definitiva ad un problema che si trascina da 20 anni.
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