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Personale Ata, problemi per il trasferimento allo Stato

Dato per scontato che i problemi ancora in sospeso non si potranno risolvere di qui a giugno, da più parti si incomincia a temere addirittura per un regolare avvio del prossimo anno scolastico.
E’ di pochi giorni fa un nuovo comunicato dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani che – seppure con toni più morbidi rispetto a precedenti prese di posizione – non tralascia di polemizzare con il Ministero della Pubblica Istruzione.
Nel mese di febbraio MPI ed organizzazioni sindacali avevano raggiunto un accordo su diversi punti cruciali ma ora l’Anci contesta l’accordo stesso poiché "esso – si legge in un comunicato del 21 marzo – in alcune parti, sembra entrare in conflitto con i precedenti accordi del M.P.I. con le Associazioni, comportando l’assunzione non concordata di nuovi impegni da parte dei Comuni".
L’accordo sindacale prevede in sostanza che le scuole possano stipulare accordi e convenzioni con gli Enti locali allo scopo di far svolgere al personale ausiliario funzioni e compiti aggiuntivi. I Comuni – da parte loro – dovrebbero riconoscere alle scuole appositi stanziamenti per consentire la retribuzione delle prestazioni stesse.
Ma è proprio sulle funzioni aggiuntive che le parti non si trovano d’accordo; per esempio secondo la recente intesa lo "scodellamento" viene considerato mansione aggiuntiva, mentre l’Anci si richiama ad una precedente circolare ministeriale che inseriva tale compito fra le mansioni ordinarie.
Il problema più serio riguarda tuttavia il personale di pulizia dipendente da ditte esterne o da cooperative che operano nelle scuole elementari e materne in virtù di appalti stipulati in passato dai Comuni.
Alcune organizzazioni sindacali (la Cisl soprattutto) chiedono che questi operatori vengano assunti direttamente dallo Stato, così come viene posto il problema più generale degli organici dei bidelli.
Ma per accogliere tali richieste sarebbe necessario assumere non meno di 40-50 mila nuovi dipendenti;  se si tiene conto che il passaggio del personale ausiliario allo Stato era stato voluto anche per razionalizzare la spesa e diminuire i costi complessivi del servizio, è inevitabile concludere che l’operazione – almeno da questo punto di vista – potrebbe rivelarsi totalmente fallimentare.

Reginaldo Palermo

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