Il sindacato Feder ATA non ci sta più e proclama la stato di agitazione per rispondere alle numerose difficoltà del personale ATA.
Le motivazioni del sindacato di attivare l’agitazione sono molte e vengono riassunte in questo elenco:
contro la violazione dell’art. 36. della Costituzione che recita “il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”;
mancata considerazione nella riforma “La Buona Scuola” di tutta la categoria;
contro il mancato riconoscimento giuridico ed economico delle mansioni svolte;
per il rinnovo immediato del C.C.N.L;
per l’immissione in ruolo su tutti i posti disponibili e vacanti in organico di diritto;
per la revisione o annullamento dell’accordo che regola lo svolgimento delle funzioni miste, tenendo conto fra l’altro che molti comuni non elargiscono i necessari fondi;
per la revisione dei parametri per le tabelle degli organici con relativo superamento delle attuali regole restrittive;
per la revisione di tutte le attuali Aree o Profili;
contro il mancato riconoscimento del Bonus scuola (500 euro) anche a tutto il personale ATA;
per il passaggio in area D dei Direttori S.G.A di tutti gli assistenti amministrativi con almeno 24 mesi di servizio nel profilo superiore, con l’istituzione di una relativa graduatoria;
contro il concorso ordinario dei Direttori Sga, perché gli Assistenti Amministrativi facenti funzioni da Dsga hanno alle spalle anni di sacrifici, di duro lavoroe soprattutto di speranze (non è giusto, né conveniente abbandonarli con un pugno di mosche in mano);
per il passaggio in area C di tutti gli assistenti amministrativi e tecnici con relativo svuotamento del profilo B;
per il passaggio almeno in area As di tutti i collaboratori scolastici;
per la soppressione dei commi 332-333-334 della Legge 190 del23 dicembre 2014 – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015) – riguardanti lesupplenze brevi e l’organico del personale ATA;
contro le pressioni ormai insostenibili subite dai collaboratori scolastici a causa soprattutto delle diminuzioni di organico e dei divieti di nomina supplenti: aumento dei carichi di lavoro, turni iper flessibili e orario di lavoro spezzato, spostamento da un plesso ad un altro e/o, addirittura, da un comune all’altro, ore di straordinario assegnate d’ufficio;
contro le continue sollecitazioni lavorative rivolte al personale amministrativo, dovute al notevole aumento dei carichi di lavoro con pratiche sempre più complesse, alla diminuzione dei loro organici, al divieto di nominare supplenti, al malfunzionamento del sistema SIDI e ad altre molestie burocratiche;
contro la decurtazione in organico dei posti di collaboratore scolastico ed assistente amministrativo in presenza dei co.co.co;
per il superamento e annullamento delle norme dei servizi esternalizzati per pulizie e sorveglianza e ripristino dell’organico accantonato dei Collaboratori Scolastici;
contro una interpretazione forzata del mansionario dei collaboratori scolastici che presuppone che cambino pannolini agli alunni senza una adeguata formazione specialistica per gli alunni in situazione di grave handicap;
per il riconoscimento del profilo di videoterminalista agli assistenti amministrativi;
per l’istituzione di un posto di Assistente Tecnico in ogni Istituto Comprensivo e per la sua giusta considerazione perché nella moderna Scuola dell’autonomia, sempre più specializzata, tecnica e informatizzata, questo Profilo svolge mansioni necessarie e di fondamentale importanza per un buon funzionamento della Scuola, sia nella didattica laboratoriale sia nell’ambito del supporto agli uffici amministrativi. L’Assistente Tecnico non si occupa solo dei laboratori che gli sono assegnati, esso rappresenta la vera figura chiave e strategica all’interno della Scuola ed esige che vengano finalmente chiariti i suoi molteplici compiti.
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