Personale Ata: quali le proposte del piano sulla Buona Scuola?

Personale Ata: dimenticato nelle linee guida per la “buona scuola”.

 

Citati solo per i tagli di organico.

Direttori, assistenti tecnici ed amministrativi e collaboratori scolastici dimenticati, come se non fossero operatori dell’istruzione a tutti gli effetti.

Eppure il lavoro del personale ATA è parte integrante del progetto educativo e della missione della scuola ed è fondamentale supporto allo svolgimento dell’attività didattica.

Una buona scuola è fatta certo di bravi docenti, ma anche di bravi amministrativi, di bravi tecnici, di bravi “bidelli”, di bravi dirigenti e direttori. Perché tutti con il loro lavoro contribuiscono al successo del progetto educativo.

 

Quali figure professionali comprende il personale Ata?

 

Il Dsga organizza, nell’ambito delle direttive di massima del Dirigente Scolastico, i servizi generali e amm.vi; collabora quotidianamente al fianco del D.S. e dello staff organizzativo. E’ di sicuro una figura essenziale per la concreta gestione amministrativa e contabile delle istituzioni scolastiche.

Dsga e Assistenti amministrativi in collaborazione con Dirigenti scolastici e docenti assolvono ai molteplici compiti che aumentano a dismisura senza adeguati riconoscimenti giuridici ed economici. Nell’espletamento dei propri compiti il personale amm.vo si confronta con le leggi sulla privacy, sulla sicurezza, sulla salute nei luoghi di lavoro, sull’accesso agli atti, sull’amministrazione digitale, ecc.

Si tratta di attività che richiedono impegno costante ed un alto livello di preparazione giuridico-amministrativa che il personale amministrativo acquisisce nella stragrande maggioranza dei casi attraverso l’autoaggiornamento (corsi on- line e riviste di settore). Mancano infatti da anni occasioni di aggiornamento proposte dall’amministrazione scolastica e rivolte a tutti gli amministrativi e collaboratori scolastici in servizio.

Anche l’assistente Amministrativo, oggi, al pari del Dsga svolge a tutti gli effetti il ruolo di un “funzionario” della Pubblica Amministrazione. Nelle segreterie, infatti, ogni giorno vengono elaborate ricostruzioni di carriera, vengono stipulati bandi di gara, contratti, ecc. Si pensi poi alla complessa gestione dei Fondi strutturali Europei.

Le diverse professioni presenti nella scuola devono dialogare tra di loro, nelle rispettive specificità ma con pari dignità e obiettivi comuni.

Una buona scuola è fatta certo di bravi docenti, ma anche di bravi amministrativi, di bravi tecnici, di bravi “bidelli”, di bravi dirigenti e direttori. Perché tutti con il loro lavoro contribuiscono al successo del progetto educativo.

Nella moderna Scuola dell’autonomia, sempre più tecnica e informatizzata di fondamentale importanza è anche la figura professionale dell’Assistente Tecnico che si occupa dei laboratori assegnatigli e delle gestione dei innumerevoli devices di cui la scuola moderna è dotata.

Fondamentale è il ruolo svolto dai collaboratori scolastici che hanno compiti di accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni, non solo di pulizia. Delicatissimo peraltro è l’assistenza degli alunni diversamente abili e l’assistenza ai bambini di fascia compresa dai 3 e 5 anni .

 

Cosa chiedete al governo Renzi?

 

– trasformare la graduatoria relativa al personale Ata in graduatoria ad esaurimento analogamente a quella dei docenti;

– prevedere la stabilizzazione del personale Ata su tutti i posti vacanti e disponibili, superando l’attuale distinzione tra organico di diritto e di fatto;

– portare a completamento il percorso di valorizzazione già avviato con le posizioni economiche;

– dare attuazione al profilo di coordinatore amministrativo e a quello di collaboratore dei servizi;

– nuovo sistema di reclutamento non basato esclusivamente sui titoli posseduti;

– Indizione del concorso a Direttore s.g.a nelle regioni con posti vacanti

 

Cosa prevede la legge di stabilità per il personale Ata?

 

Tagli alle occasioni di chiamare i supplenti Ata. Di fatto aumentano così gli ostacoli alle sostituzioni dei colleghi assenti:

a) non si possono conferire supplenze al personale amministrativo per assenze che

si verificano nelle scuole con più di 2 unità di personale;

b) non si possono conferire supplenze per assenze di assistenti tecnici in tutte le scuole in qualsiasi condizione;

c) non si possono conferire supplenze per i primi sette giorni di assenza dei collaboratori scolastici;

In caso di assenza si provvederà con le ore eccedenti attingendo al M.O.F. (Miglioramento dell’offerta formativa).

E ciò in via prioritaria rispetto a tutte le altre attività.

Risultato: peggioramento dell’offerta formativa dal momento che il MOF sarà ulteriormente ridotto per le ore eccedenti in sostituzione di amm.vi e collaboratori scolastici assenti.

La domanda è: qual è il senso di tante ore lavorative impiegate per la valutazione delle domande III Fascia Ata (domande di supplenza amm.vi e collaboratori scolastici) se non sarà possibile nominare i supplenti? Tutto rischia di risolversi in un’inutile spreco di tempo per la faticosa compilazione delle domande e di denaro per l’invio delle stesse con posta raccomandata!

Cresce quindi l’indignazione del personale ATA sempre bistrattato e non riconosciuto nella sua funzione di supporto all’ attività didattica.

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