Dovrebbe essere arrivata la risposta del ministero dell’Economia e delle Finanze alla richiesta di autorizzazione, formulata dal Miur oltre un mese fa, per avviare l’atteso concorso per Dsga con 2.004 posti da mettere a bando: il 16 ottobre il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, parlando a Miane, in provincia di Treviso, a margine di un evento pubblico, ha assicurato che “in tempi molto brevi è in programma il concorso per Direttore dei servizi generali e amministrativi”. Intanto, dallo stesso Bussetti arriva l’ammissione sulla necessità di avviare concorsi anche per gli altri Ata, con modalità simili allo studio per i docenti.
Rispondendo a una domanda sull’intervento di dirigenti provinciali per superare la carenza di personale scolastico, non solo insegnante, il responsabile del Miur ha ricordato che “questo è già avvenuto per avviare l’anno scolastico 2018-19”.
“Adesso siamo già concentrati per il prossimo. Sappiamo quali sono le mancanze, cominciamo ad intervenire per un reclutamento più massiccio, più distribuito e razionale per il personale amministrativo e non solo quello docente o dirigenziale”, ha sottolineato Bussetti.
Questo significa che anche per le selezioni del personale Ata, alla pari dei prossimi concorsi rivolti ai docenti, le nuove modalità selettive potrebbero prevedere l’obbligo del domicilio professionale. O, comunque, un vincolo ad accettare la permanenza nella provincia di assunzione a tempo determinato per un tempo maggiore rispetto ad oggi.
In pratica, come ha più volte spiegato la Lega, il candidato deve dimostrare di essere disposto a rimanere nella regione dove verrà assunto per un numero di anni superiori a quelli attuali (probabilmente cinque).
In effetti, per diversi anni le assunzioni del personale Ata sono state davvero poche, andando a coprire a volte nemmeno il turn over. Ad oggi, si contano almeno 10 mila, forse 20 mila, posti vacanti come assistente amministrativo, tecnico e collaboratore scolastico.
Mentre il blocco concorso per Dsga ha comportato la creazione di oltre 2 mila posti vacanti e disponibili, in questi anni coperti dagli amministrativi con maggiore anzianità di servizio, incaricati (previo consenso del diretto interessato) di svolgere il ruolo superiore.
A tal proposito, ricordiamo che per diventare DSGA tramite concorso, bisogna avere uno di questi titoli di studio:
– Laurea in Giurisprudenza,
– Laurea in Scienze politiche, sociali o amministrative;
– Laurea in Economia e commercio;
– Diploma di Laurea specialistica (LS 22, 64, 71, 84, 90 e 91) o Laurea Magistrale (LM) corrispondente a quelle specialistiche (ai sensi della tabella allegata al DI 9 luglio 2009).
Mentre rimane aperta la questione degli assistenti amministrativi facenti funzione, per i quali continuano a giungere notizie diversificate sulla possibilità di riservare loro una porzione degli oltre 2 mila posti messi a concorso.
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