Il blocco degli scatti di anzianità per il personale della scuola potrebbe rientrare: il Governo ha già pronto un emendamento per cancellare la norma contenuta nel decreto legge 78 all’esame del Senato proprio in questi giorni.
L’annuncio è stato dato nella giornata del 24 giugno dallo stesso ministro Tremonti nel corso di un incontro con Cisl-Scuola, Uil-Scuola, Snals e Gilda-Unams svoltosi tra l’altro in concomitanza con il primo tempo della partita Slovacchia-Italia (le note di agenzia riferiscono che sindacalisti e ministro abbiano discusso la questione proprio assistendo ad alcune fasi della partita).
Subito dopo l’incontro i sindacati hanno commentato il fatto.
Francesco Scrima, segretario nazionale di Cisl-Scuola non ha dubbi: “L’azione di un sindacato si giudica dai risultati che produce: l’impegno assunto dal Governo di modificare la manovra finanziaria in modo da rendere possibile il mantenimento delle progressioni di anzianità previste dal contratto scuola vigente dimostra che la Cisl, percorrendo in piena autonomia la via del confronto e del negoziato, ha fatto la scelta giusta e ha agito bene”.
Moderata soddisfazione viene espressa anche dalla Gilda-Unams la cui direzione nazionale ha però votato propria nella stessa giornata una serie di iniziative da mettere in campo durante il prossimo anno scolastico.
“Tra le azioni di protesta – rende noto il sindacato di Di Meglio – il boicottaggio di tutte le attività non obbligatorie, a partire dall’organizzazione delle gite e dei viaggi di istruzione”.
Polemico, invece, il commento della Flc-Cgil: “Guarda caso, il giorno prima dello sciopero generale c’è chi vorrebbe attribuirsi risultati, tentando di recuperare il terreno perduto con incontri informali e segreti che nulla hanno a che fare con l’autonomia del sindacato” (il riferimento alla Cisl non è neppure troppo nascosto). “Se modifiche ci saranno per la scuola – aggiunge ancora il segretario nazionale Mimmo Pantaleo – rispetto alla vera e propria macelleria sociale ai danni dei lavoratori pubblici, esse saranno il frutto della mobilitazioni dei lavoratori”.
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