I docenti e tutto il personale scolastico, dall’inizio della pandemia dovuta al Sars Covid 19 e varianti, si sono dovuti adattare alle indicazioni operative per la gestione dei casi e dei loro contagi in ambito scolastico che, di volta in volta, venivano aggiornate, senza essere affiancate da provvedimenti a tutela della salute degli alunni e dei lavoratori. Le comunità scolastiche, in totale solitudine, hanno fronteggiato l’emergenza e garantito la didattica in presenza, con estreme difficoltà , facendosi carico dell’allontanamento tempestivo dei casi positivi e del tracciamento repentino dei contatti, effettuato – h 24 – dai Dirigenti scolastici e dai referenti covid.
Nelle diverse note operative non è MAI stata effettuata alcuna differenziazione tra la scuola dell’infanzia e gli altri ordini di scuola. Non si è tenuto conto del fatto che, nella scuola dell’infanzia, i bambini e le bambine non indossano le mascherine né è praticabile il distanziamento; pertanto, il potenziale di trasmissione è elevatissimo, senza tralasciare il fatto che, la fascia tra i 3 e i 5 anni, non accede alla vaccinazione. L’ultimo decreto, del 24 marzo 2022 n°24, non prevede la sospensione dell’attività didattica in presenza, neppure in presenza di più casi di positività e la riammissione a scuola, in caso di assenza, non prevede la certificazione medica.
La cancellazione di questa ultima misura esporrà la comunità al rischio di ulteriori contagi.
Per quanto esposto, il Coordinamento Scuola dell’Infanzia, legato ai COBAS, lancia una petizione:
Tutto questo per garantire la tutela della salute per i bambini e le bambine; per tutto il personale scolastico; per una scuola sicura ed in presenza.
Coordinamento Scuola dell’Infanzia
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