Sta diventando virale nel WEB la petizione “Bambini autonomi o abbandono di minore?”.
La petizione, diffusa tramite il sito change.org, è finalizzata a chiedere modifiche importanti alle norme che attualmente regolano la questione della vigilanza sui minori. Nel concreto, i firmatari della proposta chiedono che “la legge specifichi che non si considera mai abbandono di minore la normale attività autonoma dei bambini e dei ragazzi (come l’andare e tornare a scuola da soli, il giocare nei parchi pubblici o nei cortili senza sorveglianti, lo spostarsi in quartiere o in paese in autonomia), e che nessun genitore, insegnante, educatore o preside possa essere considerato responsabile di abbandono in queste condizioni”.
“Non vogliamo crescere una generazione di bamboccioni. E una città fatta di auto, scorte e paure – si legge nella petizione – In tanti paesi del mondo i bambini si spostano in autonomia e non ci sono evidenze di maggiori rischi”.
Il problema è diventato di grande attualità soprattutto dopo la sentenza con cui la Corte di Cassazione ha ribadito che la scuola può incorrere in gravi responsabilità nel caso in cui al termine dell’orario scolastico l’alunno non venga consegnato personalmente al genitore o a un adulto delegato.
Le norme sulla materia sono piuttosto chiare: “Chiunque abbandona una persona minore degli anni quattordici, […] della quale abbia la custodia o debba avere la cura, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni”.
“Ma – spiegano i promotori – l’interpretazione che alcuni giudici hanno dato di questa norma fa sì che non si consideri l’abbandono un fatto duraturo e permanente (abbandono un bambino sull’autostrada e scappo, non do da mangiare ad un ragazzo di 13 anni), ma anche la normale autonomia dei bambini e dei giovani possa essere interpretata come abbandono (genitori condannati perchè i figli giocavano da soli nel giardino di casa, o professori delle medie perchè gli allievi sono andati a casa da soli)”.
In pochissimo tempo la petizione ha già raccolto migliaia di firme; i promotori contano di raccoglierne ancora e di consegnare la richiesta al presidente Paolo Gentiloni affinché assuma un’iniziativa finalizzata alla modifica delle norme di legge.
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