Il vaccino anti Covid Pfizer non è più sperimentale. La piena approvazione per i soggetti di età superiore ai 16 anni arriva dall’Fda (Food and Drug Adminstration), l’equivalente americano del nostro Ema. Gli adulti e i ragazzi over 16 possono stare sereni. Quanto alla fascia 12-15 anni, il vaccino resta autorizzato, sebbene la sua approvazione non sia ancora definitiva.
Il vaccino potrebbe essere reso obbligatorio dai 16 anni in su, nella scuola e non solo, senza alibi sulla sua sicurezza. Potrebbero quindi doversi sottoporre al vaccino nelle scuole superiori tutti gli alunni dalla terza classe in poi, più o meno, e tutto il personale scolastico in tutti i gradi di scuola.
Un obbligo che potrebbe così risolvere le problematiche relative ai tamponi per i docenti non vaccinati (sul tema IL NOSTRO SONDAGGIO), con tutto ciò che ne deriva in termini di difficoltà organizzative e gestionali dei dirigenti scolastici, non prive di implicazioni sul fronte della privacy di docenti e Ata. Una partita che gioca da titolare il Garante ovviamente, come chiarisce il nostro vice direttore Reginaldo Palermo. C’è infatti chi propone una soluzione semplice in fatto di controlli quotidiani del Green pass: basterebbe evitare di controllare in continuazione almeno coloro che volontariamente siano disponibili ad esibire il documento completo della data di scadenza – spiega il vice direttore Palermo – ma su questo sembra che ci sia il diniego del Garante della privacy che sostiene che neppure la “liberatoria” del dipendente potrebbe autorizzare la scuola a trattare questo tipo di dato sensibile.
L’obbligo vaccinale metterebbe fine alla diatriba semplificando le cose.
L’Fda chiarisce che il vaccino “sarà ora commercializzato come Comirnaty per la prevenzione della malattia Covid in persone di età pari o superiore a 16 anni”.
Janet Woodcock, Acting Commissioner dell’agenzia, rassicura: “Questo e altri vaccini hanno soddisfatto i rigorosi standard scientifici per l’autorizzazione all’uso di emergenza. E ora il pubblico” può essere certo anche del fatto “che questo primo vaccino approvato dalla Fda soddisfa” anche “gli elevati standard di sicurezza, efficacia e qualità di produzione richiesti per un prodotto” definitivamente “approvato”.
Assestato un colpo alle argomentazioni dei no vax, insomma.
Ecco cosa chiarisce AdnKronos sulle procedure di verifica dell’Fda e sui dati di efficacia del vaccino: L’agenzia ha analizzato i dati sull’efficacia di circa 20.000 destinatari over 16 di vaccino e 20.000 di placebo. La sicurezza è stata valutata in circa 22.000 persone per ciascuno dei due gruppi. Sulla base dei risultati della sperimentazione clinica, il vaccino è stato efficace al 91% nel prevenire Covid. Più della metà dei partecipanti alla sperimentazione clinica è stata seguita sulla sicurezza per almeno 4 mesi dopo la seconda dose. E complessivamente, sono stati seguiti per almeno 6 mesi circa 12mila vaccinati.
Le informazioni sulla prescrizione di Comirnaty includono anche un avvertimento sui rischi. L’azienda, peraltro, si è impegnata in ulteriori studi anche in tema di gravidanze.
Pfizer-BioNTech hanno anche reso nota l’intenzione di chiedere rapidamente l’approvazione anche per la terza dose come richiamo.
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