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Piaga dell’alcol, al via “le parole per dirlo” ai giovani

Le parole per dirlo”: così Assobirra ha chiamato la campagna nazionale sul consumo responsabile dell’alcol che nelle prossime settimane vedrà scendere in campo un pool di esperti multidisciplinari, un sito internet dove genitori e figli possono dialogare abbattendo le barriere intergenerazionali e la prima Guida dedicata ai genitori per aiutare i propri figli a diventare adulti responsabili, anche nel consumo delle bevande alcoliche.
L’iniziativa, presentata il 23 febbraio e realizzata con il patrocinio del ministero della Gioventù, è approdata anche su internet sul sito www.beviresponsabile.it. E conta sulla testimonianza d’eccezione di Amadeus: “sono convinto – ha detto il noto conduttore televisivo – che la famiglia sia il posto giusto per spiegare cosa vuol dire bere responsabile. Parlarne aiuta i figli a crescere e pone loro dei punti di riferimento chiari“.
Lo spirito che ha portato gli organizzatori alla realizzazione della campagna di sensibilizzazione appare molto chiaro: “responsabilizzare – ha detto Piero Perron, presidente di AssoBirra – è più efficace che proibire” e la famiglia, primo ambiente nel quale i figli formano comportamenti responsabili e corretti verso se stessi e verso gli altri, “può e deve essere un luogo di crescita, dialogo e confronto anche in materia di consumo di alcol“.
Anche in Italia, come in tutto il resto del mondo, c’è molta preoccupazione per l’incremento del consumo di alcolici tra i giovani e i giovanissimi eppure – ha continuato Perron – in famiglia l’alcol è ancora un argomento tabù. E’ un circolo vizioso in cui la preoccupazione che diventa un freno ad affrontare il problema. Su un tema così delicato il dialogo e il buon esempio ‘pagano’ più della coercizione e della repressione”.
I numeri ci dicono che il problema esiste ed è in crescita. Scorrendo i risultati di una ricerca Doxa/Osservatorio Permanente Giovani e Alcol, si evince che per 6 ragazzi su 10 (59,8%) i genitori sono il primo punto di riferimento rispetto al modo di consumare bevande alcoliche. Solo in seconda battuta ci sono l’amico fidato (49%) e il medico di famiglia (42,3%). I nostri giovani si dimostrano, inoltre, decisamente sfiduciati nei confronti della scuola (25%), così come appare secondario il ruolo attribuito ai coetanei (33,5%). In generale, 7 ragazzi su 10 (69,8%) ritengono che i genitori facciano bene a dare raccomandazioni sul tema alcol. Persino i più “contestatori” (26%) ritengono che sia un dovere dei genitori dispensare consigli, anche se spesso poi decidono di non seguirli.
Alessandro Giuliani

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