Maxi piano per stabilizzare 50mila precari: ne parla un articolo pubblicato oggi dal Sole 24 ore con cui, in sostanza, si confermano le ipotesi già formulate in questi giorni dalla nostra testata.
Si parte da un dato: a settembre i posti in organico vacanti saranno circa 60mila ai quali andranno aggiunti altri 27.500 posti dovuti ai pensionamenti; totale: poco meno di 90mila cattedre da coprire.
Per il momento l’unica certezza sono le 32mila assunzioni legate al concorso straordinario aperto ai precari con tre anni di servizio, concorso in via di conclusione. Tenuto conto che alcune migliaia di assunzioni si potrebbero fare assumendo dalle GAE di infanzia e primaria, restano comunque 50mila cattedre disponibili.
Tutto questo è complicato dal fatto che ci sono da affrontare e risolvere il problema della mobilità e l’eventuale superamento del vincolo quinquennale. “Un meccanismo – si legge nell’articolo – che, se attivato, porterebbe comunque a riempire dei vuoti e aprirne altri”.
“In questo quadro per nulla agevole – scrive ancora Il Sole – Istruzione e Palazzo Chigi stanno approfondendo un paio di ipotesi. La prima passerebbe dallo sblocco della mobilità e dall’addio al vincolo dei 5 anni – con 100-130mila insegnanti che ne approfitterebbero per riavvicinarsi a casa – e dall’avvio di un corso-concorso “semplificato” (ma non riservato) e incentrato sui titoli di servizio, per inserire precari storici, magari con un primo anno formativo e l’immissione in ruolo nel 2022/2023”.
“La seconda possibilità – prosegue l’articolo, confermando ciò che anche noi abbiamo scritto – verterebbe invece sul rinvio di un anno della mobilità e sulla conferma di tutti i precari sui posti attualmente occupati. Fermo restando il corso-concorso di cui sopra. L’aspetto delicato, oltre all’accordo che si dovrà trovare con il sindacato, riguarda il rischio di possibili ricorsi”.
Insomma la soluzione non è per nulla semplice, ma – aggiungiamo noi – va trovata in fretta, siamo ormai a fine marzo e, come usa dire, settembre è dietro l’angolo.
Ogni giorno di ritardo potrebbe avere effetti imprevedibili sul buon esito dell’intera operazione.