Mano a mano che il tempo passa aumentano i dubbi sulla effettiva possibilità che il piano di assunzioni previsto dal progetto “Buona Scuola” si realizzi già a settembre 2015.
I problemi da risolvere sono infatti molteplici. Il primo nodo da sciogliere riguarda l’effettiva consistenza degli “aventi diritto”: secondo tecnici ed esperti del Miur che abbiamo consultato un censimento completo delle diverse graduatorie richiederebbe non meno di 3 mesi e – a quanto è dato sapere – al Ministero per il momento non si sta affatto lavorando a questo.
Poi c’è un altro problema. Semplificando molto, diciamo che il Governo ha di fronte due strade: assumere tutti i docenti presenti nelle GAE oppure assumere i precari che hanno comunque 3 anni di servizio effettivo. Nel primo caso si ottiene certamente il risultato di svuotare le graduatorie ma si rischia di assumere persone che non hanno mai lavorato o che sono presenti in graduatorie di classi di concorso di fatto inesistenti (il caso classico è quello di stenodattilo). Al tempo stesso si darebbe il via alle proteste e ai ricorsi dei docenti delle graduatorie di istituto che invece hanno maturato tre anni di servizio e magari anche molti di più.
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Se invece il Governo decidesse di assumere i precari con 3 anni di servizio, un buon numero di docenti delle GAE non potrebbero entrare in ruolo, con il risultato che il programma previsto dalla “Buona Scuola” ne uscirebbe ridimensionato.
Senza contare che le operazioni necessarie per immettere in ruolo 150mila persone richiedono tempi lunghi. Ad ogni modo a gennaio il Governo dovrà scoprire tutte le carte che ha in mano e chiarire, con un decreto o con altro provvedimento adeguato, in che modo intende affrontare la questione.
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