Si è concluso nel pomeriggio del 19 luglio l’incontro Aran-Sindacati sul Piano triennale di assunzioni.
L’accordo è stato sottoscritto da tutte le sigle con esclusione della Flc-Cgil.
Dalle prime notizie risulta che le 67mila assunzioni si faranno subito.
Per i due anni successivi è prevista la copertura di tutti i posti che si renderanno disponibili e vacanti, stimabili in circa 30.000-31.000 per anno.
Secondo quanto rende noto lo Snals l’accordo prevede che i futuri inquadramenti saranno strutturati per anzianità su sei fasce stipendiali invece delle sette attuali.
“In pratica – spiega lo Snals – sarà allungata la fascia iniziale ad otto anni (0-8), unificando l’attuale prima (0-2) e seconda fascia (3-8), mantenendo, però, al compimento dell’ottavo anno di carriera seguito della ricostruzione, lo stesso valore economico attualmente previsto”.
“In pratica – aggiunge ancora lo Snals – “pagano un prezzo” per poter fruire dell’immissione in ruolo su tutti i posti disponibili e vacanti, solo coloro che, a seguito di ricostruzione di carriera, dopo il superamento del periodo di prova, non potranno vantare un’anzianità compiuta di almeno otto anni”.
Per questo personale la perdita sarà però limitata nel tempo (pari agli anni necessari per arrivare al compimento dell’anzianità, otto) e il danno economico consisterà nel non percepire l’aumento derivante dal primo gradone per tale periodo.
“Dopo il compimento dell’anzianità “otto anni” – chiarisce infine lo Snals – si riprende il percorso di sviluppo per anzianità attualmente vigente, senza alcun trascinamento di perdita”.
Le posizioni stipendiali vengono ridefinite secondo le indicazioni di cui alla Tabella A allegata all’intesa.
Per parte sua la Flc-Cgil ha chiesto alcune modifiche al testo e si è riservata di valutare l’accordo con i propri organismi dirigenti.
“In particolare – fa sapere la Flc – è necessaria maggiore certezza sulle immissioni in ruolo nell’intero triennio, a partire dalle 67mila annunciate a Palazzo Chigi dall’1/9/2011, e rispetto delle normative previste dal Contratto nazionale”.
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