L’intesa sul piano triennale di assunzioni sta provocando commenti e prese di posizione diversificati.
Grande apprezzamento per la rapidità con cui si è svolta la trattativa è stato espresso dal ministro Renato Brunetta, mentre i sindacati firmatari (Cisl, Uil, FGU e Snals) si attribuiscono il merito del risultato raggiunto.
Tutti parlano di un modesto scotto che si è dovuto pagare in cambio delle assunzioni; per lo Snals si tratta di un “limitato sacrificio economico” mentre per la FGU-Gilda l’accordo rappresenta “un traguardo positivo, una boccata di ossigeno ai precari della scuola statale, in un momento così difficile”.
La Flc-Cgil si è invece riservata di decidere il da farsi, in attesa che gli organismi dirigenti esprimano una completa valutazione dell’accordo.
Non ci stanno invece i sindacati di base: l’USB sottolinea che “l’intesa introduce una pericolosa novità: per la prima volta nella Scuola, mentre il Contratto Nazionale è bloccato fino al 2014, se ne stipula uno apposito per i neo assunti, giustificato dal controllo dei presunti effetti economici, per il “rispetto dell’invarianza finanziaria” dettato dall’art. 19 del Decreto Sviluppo”
“Dopo la farsa degli annunci di soli 67 mila posti a fronte di 102 mila pensionamenti – denuncia l’USB – siamo ora alla tragedia del salario d’ingresso, con estensione alla scuola del ‘piano Marchionne’. E’ questo il vero scopo dell’accordo ed è l’inizio dell’annientamento del CCNL della Scuola”.
E i diretti interessati, e cioè i precari, cosa ne pensano ?
Anche fra di loro le posizioni, almeno a leggere gli interventi pubblicati in queste ore nei i forum, sono contrastanti.
Il commento della Rete Precari Scuola della Sicilia è sferzante: il numero delle assunzioni – sostengono i precari dell’isola – va letto con attenzione; per il personale amministrativo, per l’anno a venire, ci sono 897 pensionamenti e 3600 posti vacanti preesistenti (totale 4497) ; per i docenti ci sono 2884 collocamenti a riposo e 1773 posti vacanti disponibilii (toale 4497); ma, al netto dei tagli i posti saranno di fatto molti meno (circa 2mila per gli Ata e solamente 125 per i docenti). Secondo la Rete precari della Sicilia, non c’è davvero motivo per esultare.
Anche se chi, molto realisticamente, dice “Meglio il ruolo con qualche centinaia di euro in meno, piuttosto che rimanere precario per altri anni; con un posto di ruolo posso chiedere un mutuo alla banca, se resto precario non ho nessuna possibilità”.
Non mancano infine gli irriducibili che minacciano addirittura di protestare non solo davanti al Ministero ma anche sotto le sedi dei sindacati che hanno sottoscritto il contratto.
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