Piano di emergenza: come si redige e come lo si applica

Il Piano d’emergenza di una scuola si compone normalmente di una parte generale e di almeno tre sottopiani: il Piano di prevenzione incendi e lotta antincendio, il Piano d’evacuazione e il Piano di primo soccorso.
Scopo della parte generale di un Piano d’emergenza è quello di individuare e descrivere gli scenari delle emergenze più gravi che si possono verificare e fornire le linee guida essenziali per la loro gestione, evidenziando le situazioni in cui è indispensabile attivare uno o più sottopiani.
La necessità di scrivere concretamente il Piano di emergenza consente di identificare con maggior precisione gli incidenti che possono verificarsi all’interno degli edifici scolastici o nelle loro immediate vicinanze.

Vi sono diversi tipi di emergenze, che vengono distinte a seconda abbiano origine all’interno o all’esterno della scuola. In linea di principio fra le possibili cause interne si possono ipotizzare :

  • Incendio: il rischio incendio è stato individuato principalmente nei locali adibiti a biblioteca ed archivio, nella centrale termica e sui quadri elettrici.

  • Fuga di metano o esplosione in locali di lavoro: tale evento è probabile in quanto esiste una rete di distribuzione del gas metano che alimenta la centrale termica sita nel piano seminterrato

  • Crollo: per quanto la probabilità di tale evento possa ritenersi bassa, il rischio di crollo è stato considerato nella pianificazione delle emergenze

  • Altre condizioni di pericolosità derivanti da fatti e situazioni accidentali e non prevedibili.

Fra le possibili cause esterne si possono ipotizzare :

  • Fatti del tipo indicato per le cause interne, ma dovuti a cause esterne quali ad esempio automezzi in transito

  • Fatti naturali (terremoti, trombe d’aria, ecc.)

  • Annuncio di ordigni esplosivi

Aldo Domenico Ficara

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