Sono 5.800 gli istituti scolastici che entro il 21 maggio hanno presentato un proprio progetto per la realizzazione delle attività previste dal Piano Estate: il dato è stato anticipato dal ministro Patrizio Bianchi nel corso di una intervista rilasciata al Corriere.
I numeri sono un po’ in contro tendenza rispetto alle previsioni dei giorni scorsi e anche rispetto a quanto dichiarato dagli stessi docenti: l’80% di coloro che avevano partecipato ad un nostro sondaggio aveva detto che non avrebbe dato la disponibilità a partecipare al Piano che però si potrà realizzare anche assegnando a soggetti esterni il compito di realizzare le attività.
Il numero comprende sia le scuole statali sia quelle paritarie e rappresenta certamente un buon risultato anche se per la verità bisognerà disporre dei dati analitici per comprendere meglio cosa accadrà davvero questa estate.
Intanto sarà necessario conoscere la suddivisione dei progetti regione per regione per capire se davvero si riuscirà a dare risposte proprio nei territori dove le lezioni in presenza sono state sospese per più tempo.
E poi sarà interessante anche avere qualche dato sulla distribuzione delle risorse rispetto alla tipologia delle scuole (primo ciclo e secondo ciclo, per esempio).
Per intanto, però, sembra davvero che le scuole abbiano risposto in modo adeguato all’invito del Ministero di dare avvio ad attività e progetti finalizzati non solo al recupero degli apprendimenti ma anche (e forse soprattutto) al recupero della “socialità” che si è indubbiamente persa in questi lunghissimi 15 mesi di lockdown.
Questa prima fetta di finanziamenti arriva, come è noto, dai fondi europei del PON e ammonta a 320milioni di euro.
Ma ci sono anche altri 190 milioni di euro stanziati con il decreto legge 41 del mese di marzo buona parte dei quali saranno assegnati alle scuole anche senza la presentazione di specifici progetti.
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