Lo annuncia in un’intervista a Repubblica il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.
”È una novità straordinaria. Nella storia d’Italia non era mai successo che qualcuno si occupasse di un giovane appena uscito dalla scuola. E il primo maggio ha ovviamente un valore simbolico”, rileva Poletti, che si dice disposto a rivedere alcuni punti del decreto legge, all’esame del Parlamento, sui contratti a termine e l’apprendistato. Poletti spiega poi che il governo punta “certamente” a ridurre le tipologie contrattuali attualmente esistenti ma non a sostituirle con l’unico contratto a tutele crescenti.
Il ministro afferma nell’intervista che non c’è nell’agenda del governo la riapertura del cantiere delle pensioni se non per la parte che riguarda ancora i lavoratori cosiddetti esodati. E che non c’è nemmeno la legge sulla rappresentanza sindacale su cui aveva scommesso in particolare il leader della Fiom, Maurizio Landini: “E’ un tema molto delicato. Non è una priorità per il governo. C’è un accordo tra le parti sociali e pensiamo che vada rispettato”.