Il piano straordinario di assunzioni per il superamento del precariato storico della pubblica amministrazione interesserà quanti hanno maturato almeno tre anni di servizio.
I periodi potranno essere anche non continuativi e comunque bisognerà avere già superato il concorso.
Sarebbe questa l’anzianità richiesta, secondo quanto riportano tutte le agenzie, nelle bozze della riforma madia finora circolate.
Infatti, il numero di anni non era ancora stato specificato, si tratta anche di dare risposte all’Europa, che da tempo ha acceso un faro sui contratti a termine nella pubblica amministrazione italiana.
Dalle prime informazioni che trapelano, tuttavia il comparto Scuola dovrebbe rimanere fuori da questo progetto di stabilizzazioni.
Il superamento del precariato è dunque previsto nel’ultima bozza del Testo unico per il pubblico impiego. “Le amministrazioni, al fine di superare il precariato, ridurre il ricorso dai contratti a termine e valorizzare la professionalità acquisita dal personale con rapporto di lavoro a tempo determinato, possono nel triennio 2018-20, in coerenza con i propri fabbisogni, assumere a tempo indeterminato personale non dirigenziale già selezionato con procedure concorsuali che abbia maturato almeno 3 anni di servizio, anche non continuativi”, si legge nella bozza.
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Nelle precedenti versioni non era indicata la cifra relativa agli anni.
“Un abbraccio alle ricercatrici e ai ricercatori dell’#Istat che in questi mesi ho incontrato. Contenta che tutto sia andato nel modo giusto” scrive in un tweet il ministro della Pa Marianna Madia sulla vicenda dei circa 350 precari dell’istituto dopo che la commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato un emendamento al decreto legge Milleproroghe che proroga la durata dei contratti a tempo determinato fino alla conclusione delle procedure concorsuali, da bandire entro il 31 dicembre 2018 e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2019.
Il provvedimento sembra confermare le misure in ingresso sulla scuola: in attesa della riforma delle modalità di accesso all’insegnamento per la scuola secondaria arriva una proroga del termine dell’anno scolastico 2016/2017, previsto dall’articolo 1, comma 107, della legge n. 107 del 2015, a partire dal quale si applica il divieto di inclusione nelle graduatorie di circolo e di istituto di soggetti non muniti di abilitazione all’insegnamento. Tale termine viene prorogato all’anno scolastico 2019/2020.
Si prevede, poi, che l’organico dei collaboratori scolastici a livello nazionale è ridotto di 11.851 unità rispetto alle necessità delle scuole. Le scuole coprono i servizi di pulizia che il personale mancante non può erogare, tramite l’acquisizione di contratti di servizio con ditte esterne.
Ciò accade in quasi tutte le regioni, con particolare concentrazione nel Centro-Sud.
Sul tema la ministra della Semplificazione e della pubblica amministrazione Marianna Madia ha convocato per mercoledì pomeriggio alle 15,30 le organizzazioni sindacali.
Al centro dell’incontro il riordino della disciplina del lavoro pubblico. Oltre a Cgil, Cisl e Uil, saranno presenti a Palazzo Vidoni altre dieci sigle sindacali (Cisal, Cgs, Cida, Codirp, Confedir, Confsal, Cosmed, Cse, Usb, Usae).
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