”Per la prima volta in Italia, tutti i ministeri si coordinano per fornire ai ricercatori italiani un quadro di riferimento unico, spendibile anche a livello europeo e maggiormente competitivo”.
”Per quanto riguarda i fondi del Miur, sono stati già inquadrati in questo Piano 900 milioni di euro, per i prossimi sette anni. Così faranno presto anche il ministero dell’Economia, della difesa e gli altri che dispongono di fondi da dedicare alla Ricerca”, ha illustrato Carrozza. ”Dopo il passaggio al Cipe per l’approvazione definitiva – ha aggiunto – avremo dunque un Programma nazionale a scorrimento che potrà essere aggiornato ogni anno”.
Tra i punti di forza del nuovo Piano, il ministro ha citato ”l’adesione massiccia da parte del sistema di ricerca pubblico e privato, con oltre 2000 manifestazioni di interesse” e il fatto che il programma italiano ”instauri un sistema di ricerca gemello a quello europeo”. Pertanto, ”partecipare a un bando italiano sarà identico che partecipare ad uno dell’Ue”, ha spiegato Carrozza. ”Due sistemi che si parlino in modo trasparente – ha aggiunto – semplificheranno l’accesso alle risorse e aumenteranno la competitività della ricerca italiana”.
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