Nonostante le parole espresse dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha illustrato la riforma della scuola dal titolo “La Buona Scuola”, vorrei sottoporre all’attenzione di tutti quelli che sono i punti deboli e preoccupanti di questa riforma analizzata e studiata da un insegnante abilitato su scuola dell’infanzia e su scuola primaria ed inserito nella seconda fascia delle graduatorie di istituto, che si appresta ad iniziare l’ottavo anno scolastico consecutivo da insegnante precario.
Data la delicatezza dei contenuti di questo documento preferisco, al fine di facilitarne la lettura, suddividerlo in diversi punti:
1) Si inizia la presentazione del documento “Buona Scuola” riferendosi alle parole “Mai più precari”: ebbene sì, assumendo in un solo colpo tutti i docenti abilitati inseriti nelle graduatorie ad esaurimento (le famose GaE), si assorbisce il precariato dei docenti inseriti nelle graduatorie permanenti. Peccato che non si faccia riferimento alcuno ai 166.400 insegnanti abilitati inseriti nelle graduatorie di istituto di seconda fascia, circa 55.000 docenti diplomati magistrali, circa 8.900 insegnanti abilitati con la laurea in Scienze della Formazione Primaria, circa 10.500 insegnanti abilitati su scuola secondaria di primo e di secondo grado con il primo ciclo di TFA (Tirocinio Formativo Attivo), circa i 22.500 docenti che si abiliteranno con il secondo ciclo di TFA, circa i 69.000 insegnanti abilitati tramite i Percorsi Abilitanti Speciali (PAS), numeri non presi a caso, ma indicati dallo stesso Governo nella presentazione della riforma e nelle indicazione del nuovo concorso 2015.
2) Per conseguire il titolo abilitante ed aumentare il proprio punteggio all’interno delle graduatorie di istituto, dove 1 solo punto in più è in grado di modificare il percorso professionale di un docente, ogni insegnante ha dovuto spendere personalmente cifre enormi per i costi universitari, dal momento che parliamo anche di insegnanti precari che non hanno tuttora e non hanno mai avuto una stabilità economica, che vanno dai 3.000 euro circa per l’iscrizione ad un percorso abilitante, ai 1.500 euro circa per un Master Universitario di II livello o per un Diploma di Specializzazione Biennale, agli 800 euro circa per un Master Universitario di I Livello, ai 500 euro circa per un Corso di Perfezionamento, ai 400 euro per una Certificazione Linguistica, ai 300 euro circa per una Certificazione Informatica, abbiamo inoltre nelle graduatorie di istituto insegnanti che hanno conseguito il Dottorato di Ricerca, abbiamo studiato durante le notti e nei fine settimana, in quanto lavorare e studiare non è mai semplice, conseguito titoli di studio importanti, ottenuto successi universitari, appresso e migliorato la nostra preparazione e formazione per poterla trasmettere al meglio ai nostri studenti: molti hanno dovuto ricorrere a prestiti bancari per poter proseguire e pagare gli studi.
3) Ora, che cosa viene prospettato dal Governo Renzi a questi 166.400 insegnanti abilitati inseriti nelle graduatorie di istituto, spieghiamo subito: questo Governo vuole assumere solamente i precari storici inseriti nelle GaE, ha calcolato i posti necessari per nuove assunzioni tra il 2016 ed il 2019, non i base a nuovi investimenti ed all’aumento dei posti di lavoro, ma semplicemente in base al “turnover”, quindi ai futuri pensionamenti, i posti sono circa 40.000. Il Governo vuole quindi avviare un nuovo concorso per docenti intorno a marzo ed aprile 2015 riservato ai soli insegnanti abilitati nelle graduatorie di istituto, dove siamo circa 166.400: chi vince “miracolosamente” questo concorso potrà proseguire ad insegnare e ad avere un futuro nella scuola, per tutti gli altri 126.400 insegnanti abilitati, ci dispiace, non c’è più posto, perché vogliamo togliere quasi tutte le supplenze ed assegnarle ai docenti già in ruolo, aumentando loro l’orario di 10 ore senza retribuirli nulla di più, chi non vince il concorso potrà solo mettersi a disposizione per eventuali supplenze (poche, come hanno indicato nei contenuti delle riforme) dovute a maternità, prolungate malattie od infortuni dei docenti
a tempo indeterminato, oppure, nonostante il fatto che abbiate sempre lavorato, cambiate lavoro ed aspettate il futuro concorso del 2017 o del 2018. Ecco la realtà che si prospetta per tutti i docenti abilitati inseriti nelle graduatorie di istituto!
4) Abolire le supplenze e renderle necessarie solo in casi estremi: mai nessun Governo si è lontanamente immaginato di togliere le supplenze e quindi di eliminare quasi tutti i posti di lavoro dei docenti precari, che con fatiche enormi e bassi stipendi, hanno svolto il proprio mestiere con passione, orgoglio ed entusiasmo, proseguendo il lavoro dei docenti titolari e garantendo per decenni allo Stato il normale svolgimento delle attività didattiche legate alla scuola.
5) “Le supplenze non fanno bene né a chi le fa, né a chi le riceve”, parole del Premier Matteo Renzi: mi chiedo, per un insegnante precario è forse meglio rinunciare al proprio lavoro, alla propria passione, al proprio stipendio, piuttosto che rendersi disponibile ad ogni chiamata da parte delle scuole che arrivi sul proprio telefono dalle sette di mattina in avanti?
6) E’ una riforma decisamente iniqua! I docenti abilitati inseriti nelle GaE devono e meritano di essere inseriti in ruolo, ma parliamo di insegnanti che hanno praticamente la certezza del posto di lavoro dal primo settembre al trenta giugno, che vengono licenziati in estate per i mesi di luglio ed agosto, coperti in ogni caso dal sussidio di disoccupazione ordinaria e che dal primo settembre vengono riassunti, a differenza invece dei precari inseriti nelle graduatorie di istituto, i quali non hanno mai la certezza del contratto annuale e che spesso iniziano il loro anno scolastico ben oltre l’inizio delle lezioni: oltre al fatto che il Governo in questa maniera mette nuovamente i precari gli uni contro gli altri, è come se si scegliesse di premiare i “precari forti”, già comunque quasi sistemati e sicuri del posto di lavoro, decidendo di eliminare i “precari deboli”, comunque abilitati, ma dalla sistemazione più complicata!
7) Si crea ancora una volta il meccanismo intollerabile di mettere i precari della scuola gli uni contro gli altri, di creare “precari di serie A” e “precari di serie B”, stabilendo che una categoria debba godere di più diritti rispetto all’altra, così come testimoniato anche dall’ingiusta tabella di valutazione dei titoli di studio redatta nel decreto di aggiornamento delle graduatorie di istituto, Decreto Ministeriale 353 del 22 maggio 2014, dove vengono assegnati tra i 60 ed i 72 punti ai laureati in Scienze della Formazione Primaria, un massimo di soli 18 punti ai diplomati magistrali (con una differenza discriminante compresa tra i 42 ed i 54 punti), 42 punti agli abilitati TFA e 12 punti agli abilitati PAS (con una differenza discriminante di 30 punti): tali ingiustizie e valutazioni hanno portato e porteranno ancora a violenti diverbi e tensioni tra precari abilitati, con il solo risultato di proseguire ad alimentare un vero e proprio scontro tra gli insegnanti abilitati
8) Ebbene, così sono capaci tutti: “mai più precari nella scuola”, assumo i 150.000 docenti inseriti in GaE già quasi sistemati, ne salvo 40.000 dei precari abilitati inseriti nelle graduatorie di istituto grazie ad un concorso, elimino le supplenze e lascio a casa tutti gli altri, “mai più precari”, questo è l’intento di questo Governo.
9) Gravissimo ed inaccettabile il trattamento riservato ai docenti non abilitati di scuola media e superiore inseriti nelle graduatorie di istituto di terza fascia, per di più appena aggiornate con valore triennale (2014 – 2017) dal Decreto del 22 maggio 2014: a loro viene prospettata una vera e propria esclusione dalla scuola a partire da luglio 2015, avendo annunciato che dal prossimo anno scolastico la loro terza fascia sarà abolita, in quanto sono presenti solo insegnanti che hanno lavorato per pochi giorni nella scuola e che non possiamo parlare di precari riferendoci a docenti che sono stati in classe per così poco: nulla di più errato e di più sbagliato! Nella terza fascia delle graduatorie di istituto vi sono circa ben 140.000 insegnanti che lavorano da molti anni, che hanno avuto la sfortuna enorme di non avere raggiunto il requisito di 180 giorni di servizio per 3 anni di insegnamento in maniera tale da non potersi iscrivere ai Percorsi Abilitanti Speciali (PAS), in quanto lavorando con supplenze brevi non hanno potuto raggiungere i 180 giorni di servizio annuali: a loro, già fortemente penalizzati, viene stabilita una vera e propria “eliminazione” dal comparto scuola, a mio parere questo è agghiacciante, a questi insegnanti non viene nemmeno data la possibilità di accedere al futuro concorso insegnanti del 2015! Mi collego al pensiero di prima: in questo caso, ai “precari debolissimi” non ancora abilitati, viene tolta loro nella maniera più ingiusta la possibilità di insegnare. Disuguaglianza e discriminazione alle stelle, è questo il concetto di giustizia per il Governo?
10) Situazione complicatissima per i docenti abilitati e non abilitati inseriti nelle graduatorie di istituto anche dal punto di vista psicologico: oltre all’ansia, all’incertezza, all’attesa per un incarico relativo a quest’anno scolastico, il quale non potrà arrivare per tutti noi, il futuro appare adesso ancora più buio, il rischio e la paura di perdere il lavoro sono adesso ipotesi più concrete.
11) Appare inoltre così totalmente “sfasato” il concetto di merito: chi ha avuto la fortuna e la possibilità di conseguire quindi il titolo abilitante per potersi inserire in GaE entro l’anno scolastico 2007/08, a partire dal quale le graduatorie permanenti sono state chiuse, potrà e verrà automaticamente immesso in ruolo con la garanzia di avere un futuro; per tutti gli altri che si sono abilitati più tardi, il titolo abilitante non basta più e non saranno nemmeno sufficienti tutti i nostri altri titoli di studio che abbiamo conseguito presso le Università con enorme fatica e sacrifici economici, noi dobbiamo necessariamente vincere un concorso e dimostrare di “essere i più bravi tra i più bravi”, prendere il nostro posto in questa maniera “eliminando” così gli altri nostri colleghi. E se non riusciamo a raggiungere questo obiettivo in un meccanismo tanto “selettivo e spietato”? Nulla, da settembre 2015 stiamo a casa, ecco il concetto di “merito”.
12) Mi torna spesso in mente la primissima frase per presentare la riforma, “mai più precari”, al fine di ottenere il consenso dell’opinione pubblica: peccato che i precari della scuola non sono solo i 150.000 docenti abilitati inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, bensì anche i 166.400 docenti abilitati inseriti nelle graduatorie di istituto ai quali lo Stato ha dato la possibilità di conseguire l’abilitazione ed i 140.000 non abilitati inseriti nella terza fascia delle graduatorie di istituto, questi sono i precari della scuola! Loro invece pongono l’attenzione esclusivamente sui docenti inseriti in GaE, come se gli altri non esistessero: “mai più precari” significa allora assumerci tutti, non ne assumo 150.000 e licenzio tutti gli altri.
13) Grande scetticismo anche da parte degli stessi 150.000 docenti inseriti nelle graduatorie permanenti: come sarà possibile assumerli tutti, quando al momento mancano addirittura le coperture economiche per garantire il pensionamento degli insegnanti “Quota 96”? Saranno trovati 20 miliardi di euro dai tagli alla spesa pubblica, di cui 3 miliardi per assumere 150.000 insegnanti, così sostiene il Governo: la cifra è altissima, come si possono reperire così tanti soldi in soli 10 mesi, quando gli stessi membri del Governo dicono che al momento non vi sono soldi per poter fare nulla?
14) Notizia di ieri, che ha subito suscitato grosse polemiche e minacce di sciopero, gli stipendi di tutti i dipendenti pubblici proseguiranno ad essere bloccati sino al 2016: segno eloquente di assenza di liquidità da parte dello Stato.
Ecco spiegato in questi 14 punti, a mio parere di docente abilitato inserito nelle graduatorie di istituto di seconda fascia, quello che ci accadrà se la riforma diverrà effettiva a partire dal nuovo anno scolastico.
PROPOSTE
Al fine di far comprendere che è davvero possibile riformare la scuola per migliorarla e per consentire a tutti i docenti abilitati e non abilitati di poter insegnare, vorrei inoltre illustrare quello che si potrebbe fare:
1) Se davvero venissero reperiti 3 miliardi di euro da investire sulla scuola, rinunciare ad assumere in un solo colpo tutti gli insegnanti abilitati nelle GaE, ma stabilire un piano di assunzione di circa 50.000 docenti all’anno in maniera da esaurire in 3 anni le graduatorie permanenti, al solo fine di non esaurire tutte le risorse disponibili.
2) Utilizzare la quota restante per aumentare i posti in organico nelle scuole, a mio parere la sola ed unica via di uscita per limitare al massimo il precariato: aumentare i posti di lavoro per i docenti, su scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola media e superiore, aumentare i posti di sostegno, porre fine alla frustrazione degli insegnanti di avere classi di 25 o 30 alunni, in alcuni casi di addirittura 35 alunni, con 4 o 5 casi di difficoltà di apprendimento per classe che nessuno può seguire e che sono abbandonati a se stessi, perché i fondi sono limitati e non si possono assumere altri insegnanti che migliorino l’apprendimento della classe, che valorizzino le potenzialità dei ragazzi o che si occupino del singolo caso.
3) Senza aumentare i posti di lavoro per i docenti, non si potrà mai risolvere questa enorme problematica.
4) Eliminare la figura del “maestro prevalente” su scuola primaria: questo porterebbe in un colpo solo al recupero di migliaia di posti di lavoro, da assegnare ai docenti abilitati nelle graduatorie di istituto.
5) Investire, come già accennato al punto 2, al fine della creazione di nuovi posti di sostegno, la scuola ne ha assolutamente bisogno.
6) Non abolire le supplenze, non costringere l’organico funzionale e quindi i docenti di ruolo a svolgere ulteriori 10 ore di servizio per coprire le assenze, ma proseguire ad assegnarle ai docenti abilitati e non abilitati, così come è sempre stato, dando così la possibilità a tutti i precari di proseguire a lavorare.
7) Istituire con urgenza nuovi Percorsi Abilitanti Speciali al fine di abilitare i docenti della terza fascia delle graduatorie di istituto su scuola media e superiore: l’eliminazione della terza fascia e di 140.000 docenti non può essere paventata né accettata.
8) Bloccare i concorsi sino all’assunzione di tutto il personale GaE e del concorso 2013, ma lavorando per creare nuovi posti di lavoro ai docenti abilitati nelle graduatorie di istituto sulla base delle linee indicate sopra.
9) Una volta assunti i docenti GaE ed i vincitori del concorso 2013, proseguire ad assumere in ruolo dalla seconda fascia delle graduatorie di istituto riservando un’altra parte di assunzioni all’istituzioni di futuri concorsi.
Invito tutti quanti a non avere paura di lottare per i propri diritti, per il proprio lavoro e per il proprio futuro: nonostante la grande difficoltà del momento, con la fiducia in se stessi, l’impegno e l’atteggiamento positivo, è ancora possibile ottenere grandi successi e straordinarie vittorie che molti ritengono impossibili e che sono invece reali!