Continua la polemica della Flc-Cgil sul piano di assunzioni previsto dallo schema di decreto interministeriale del 4 agosto scorso.
Con un comunicato di poche ore fa il sindacato di Mimmo Pantaleo mette in discussione il piano stesso e, non potendo più avanzare dubbi sulla realtà delle assunzioni delle prossime settimane, fa la chiosa al passaggio del decreto relativo agli anni a venire (29mila per ciascuno dei prossimi due anni): “Queste assunzioni – sottolinea la Flc – necessitano di essere autorizzate annualmente: ovvero non si tratta di un reale piano triennale di assunzioni, ma di una mera previsione che dovrà essere verificata di anno in anno”.
La Flc parla anzi di “inconsistenza del piano triennale” che diventa così, insieme con il “baratto dei diritti contenuto nell’intesa sottoscritta all’ARAN il 4 agosto”, il secondo motivo della mancata firma.
Le perplessità della Flc sono certamente doverose, ma il rispetto della verità storica impone di ricordare che la stessa legge 296/2006 (legge finanziaria per il 2007 del Governo Prodi) prevedeva testualmente “un piano triennale per l’assunzione a tempo indeterminato di personale docente per gli anni 2007-2009, da verificare annualmente, d’intesa con il Ministero dell’economia e delle finanze e con la Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della funzione pubblica, circa la concreta fattibilità dello stesso, per complessive 150.000 unità”
“Le nomine disposte in attuazione dei piani di cui alla presente lettera – recitava il testo della legge – sono conferite nel rispetto del regime autorizzatorio in materia di assunzioni di cui all’articolo 39, comma 3-bis, della legge 27 dicembre 1997, n. 449”.
La stessa identica formula viene utilizzata nel decreto del 4 agosto: “il predetto piano deve essere annualmente verificato dal Ministero dell’istruzione d’intesa con il Ministero dell’economia e delle finanze e con la Presidenza del Consiglio dei Ministri- Dipartimento della funzione pubblica, ai fini di eventuali rimodulazioni che si dovessere rendere necessarie, fermo restando il regime autorizzatorio in materia di assunzioni di cui all’articolo 39, comma 3 bis della legge 27 dicembre 1997, n. 449 e successive modificazioni”.
Praticamente un vero e proprio “copia e incolla”.
Tanto è vero che lo stesso piano triennale di Prodi-Fioroni venne bloccato nei primi mesi del 2008 quando l’allora ministro dell’Economia Padoa Schioppa non diede il via libera alla seconda tranche di assunzioni, provocando le proteste dei sindacati e di una parte della maggioranza (un resoconto della vicenda è disponibile anche nel nostro sito)