Si parte da “Noi con l’Italia”, neo formazione politica di Centrodestra: “La sentenza del Consiglio di Stato che rischia di cancellare dalle graduatorie a esaurimento circa 6mila insegnanti della scuola primaria e per l’infanzia, diplomati al magistrale prima del 2001, è solo la cronaca di un disastro annunciato. Noi siamo con gli insegnanti. Il problema è stato creato dalle politiche dissennate del rattoppo che in questi anni non hanno reso e certamente non rendono adesso giustizia al merito. Il governo non si limiti al parere dell’Avvocatura di Stato, ma intervenga con atti concreti che scongiurino il caos e arrestino il danno che sarebbe procurato a insegnanti e bambini”.
Si prosegue con Fratelli d’Italia, sempre di Centrodestra: “Insegnanti diplomati al magistrale: è gravissimo che il governo non sia intervenuto prima con un decreto e abbia permesso che una sentenza del Consiglio di Stato azzerasse i diritti di migliaia di lavoratori esclusi dalle graduatorie ad esaurimento. Lavoratrici e lavoratori, scesi oggi in piazza, che rischiano seriamente di perdere il posto di lavoro. Altro che buona scuola. Con FdI al governo saranno difesi i diritti di quanti da anni lavorano nella scuola italiana. Il Pd scappa dalle proprie responsabilità. Difendiamo e difenderemo i diritti dei lavoratori della scuola”.
E infine Forza Italia: ‘Le ragioni delle maestre e dei maestri che oggi sono scesi in piazza sono comprensibili. La situazione che si è creata con la sentenza del Consiglio di Stato richiede un intervento ad hoc che potrebbe essere individuato in un concorso riservato. Le graduatorie sono state chiuse e non possono più essere riaperte perché la conseguenza sarebbe quella di alimentare ulteriormente il precariato, che è stato il risultato della Buona scuola. Meglio quindi sarebbe un concorso con requisiti specifici per risolvere il problema”.
Dunque tutta l’opposizione all’attuale Governo si è schierata con le maestre in sciopero e coi Cobas che hanno organizzato le manifestazioni. Ed è bene non scordarlo, se il Centrodestra dovesse vincere le elezioni politiche del 4 marzo prossimo.
Infatti crediamo alla buona fede dei politici che si sono espressi a favore degli scioperanti e prendiamo atto del loro impegno nei confronti della scuola.
Discontinuità dunque con le passate amministrazioni guidate da Berlusconi e dalle sue ministre: Moratti e Gelmini.
Tuttavia vorremmo ricordare che fu presa nel 2006 la decisione che “per entrare nelle graduatorie a esaurimento bisognava avere i requisiti che dalla riforma Moratti in avanti erano necessari per fare l’insegnante, vale a dire una laurea e in più la scuola di specializzazione. Quindi, queste 43.600 persone, dopo aver fatto contenziosi e avendo ottenuto il riconoscimento del loro diploma come abilitante, sono stati inseriti “con riserva” nelle Gae. Ma la sentenza definitiva del consiglio di Stato, correggendo le precedenti sentenze amministrative, ha stabilito invece il loro “non diritto” a essere inseriti nelle graduatorie a esaurimento. In pratica, è stato detto che non si può equiparare un percorso di soli 4 anni a un percorso di 10 anni (ai fini dell’immissione in ruolo)”.
Grave è semmai, ma nessuno lo ha segnalato, che per dirimere gli “ingarbugliamenti” delle leggi che riguardano la scuola, debba sempre intervenire la Magistratura, come se ci fosse un sottile piacere a imbrogliare le matasse, consentendo così agli studi legali di farsi i milioni e alla politica di specularci.
“Il meccanismo delle stabilizzazioni senza valutazione deve finire- scrive Il Sole 24 Ore. In cattedra, come in qualsiasi posto di lavoro pubblico e privato, si deve salire per merito, e non di volta in volta per sentenze giudiziali”.
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