Categorie: Politica scolastica

Piazze degli studenti ancora una volta inascoltate!

Il consiglio dei ministri ha licenziato la riforma della scuola. In attesa di leggere il testo l’Unione degli Studenti, a seguito delle anticipazioni presentate, conferma la forte contrarietà al progetto del Governo. Studenti pronti a nuove ondate di mobilitazioni.

La conferenza stampa del Governo ha mostrato il volto autoritario dello stesso – dichiara Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – Il ddL assegna la delega al Governo a legiferare tra le altre cose sulla riforma del Testo Unico della scuola, del diritto allo studi, degli organi collegiali e dell’abilitazione all’insegnamento, lasciando in sospeso migliaia di studenti che vogliono fare gli insegnanti. Rigettiamo questo modo di affrontare temi tanto i importanti: le piazze studentesche del 12 marzo reclamano l’apertura di una discussione democratica. Basta con le deleghe al Governo, basta con le forzature! Vogliamo che si discutano le nostre 7 priorità de l’Altra Scuola e la Lip!”.

“L’idea di governance che il Governo intende portare avanti va in direzione spiccatamente autoritaria. Il dirigente scolastico, forte del potere decisionale interamente riservatogli, potrà gestire risorse umane, tecnologiche e finanziarie e indicare il fabbisogno di docenti e strumenti per attuare i Piani dell’offerta formativa”. – continua Danilo Lampis – “Viene anche istituito il bonus annuale delle eccellenze destinato ai docenti che ogni anno il dirigente, sentito il Consiglio di Istituto, assegnerà al 5% dei suoi insegnanti per premiare chi si impegna di più. Rifiutiamo un’idea di scuola in cui vengono innescate dinamiche competitive e meccanismi premiali a scapito della qualità della didattica”.

“Si confermano, altresì, gli sgravi fiscali per le spese sostenute dalle famiglie con figli alle scuole paritarie fino alle medie. Questo è inaccettabile”. – continua Lampis – “Si pensa ad aiutare le scuole private invece di destinare l’attenzione ad una scuola pubblica sempre più costosa e dequalificata, con una situazione dell’edilizia a tratti drammatica. Rivendichiamo la modifica della legge 62/2000 con la separazione tra scuole private e scuole pubbliche non statali, in modo tale che si possano azzerare i finanziamenti alle private senza danneggiare le scuole pubbliche non statali che rientrano ad oggi tra le paritarie”.

“Riteniamo ridicolo” – conclude l’UdS – “che si continui a discutere di finanziamenti alla scuola pubblica paragonando un diritto civile quale quello all’istruzione ad un’opera di beneficienza, finanziabile attraverso il 5 per mille, il crowdfunding o, peggio, lasciando entrare nelle scuole privati “mecenate” allettati da sgravi fiscali. Rivendichiamo la piena gratuità dell’istruzione attraverso il protagonismo dell’investimento pubblico statale, eliminando i contributi volontari ed ogni forma di costo per le famiglie. La scuola pubblica deve essere finanziata attraverso la fiscalità generale, con un aumento della percentuale di investimento in istruzione al 6% del Pil, con priorità ai fondi Mof e 440/97″.

La voce degli altri

Articoli recenti

Professore aggredisce alunno: “Ti spacco la testa”, indagini in corso

Urla e minacce in una scuola media di Lecce, dove un supplente di musica ha…

20/12/2024

Intelligenza artificiale, laboratori di orientamento per studenti: scadenza avviso PNRR 3 gennaio 2025

Il MIM ha pubblicato l’Avviso prot. n. 184560 del 18 dicembre 2024, in attuazione del…

20/12/2024

Istituzione dei campus supporto della filiera tecnologico-professionale: le novità previste nella legge di bilancio

Nell’istituire la filiera tecnologica professionale, è stato previsto l’istituzione dei CAMPUS nei territori dove sono…

20/12/2024

Concorso docenti 2024: chi può partecipare con riserva

Con l’emanazione dei due bandi per titoli ed esami per l’accesso ai ruoli del personale…

20/12/2024

Iscrizione concorso docenti 2024, ecco come fare – Video tutorial

Dall' 11 dicembre 2024 e fino alle ore 23:59 di lunedì 30 dicembre 2024 sarà…

20/12/2024

Carta o digitale? La scuola si interroga sul futuro della lettura

Un recente studio svolto da Epson in 20 Paesi europei tra insegnanti e genitori con…

20/12/2024