A sole tre settimane dall’approdo in Italia del Garante per l’infanzia e l’adolescenza, le cronache ci raccontano una storia dell’orrore con protagoniste alcune maestre d’infanzia: avrebbero vestito i panni delle aguzzine nei confronti di un alunno con seri problemi comportamentali. Una storia che, se confermata, non farebbe che alimentare polemiche sulla non sempre adeguata formazione ed etica degli insegnanti della scuola italiana.
Picchiavano l’alunno disabile, si riapre la polemica sulla professionalità dei docenti
I militari, probabilmente, non credevano ai loro occhi: gli schiaffi erano così forti che il bambino, per alleviare il bruciore alla parte colpita la appoggiava sul banco o addirittura per terra. Ma non solo, le quattro insegnanti avrebbero anche rinchiuso il piccolo in una stanza dicendogli che c’era “l’uomo nero” Don Rodrigo. In alcuni casi le maestre avrebbero messo in atto delle vere e proprie spedizioni punitive. Succedeva, per esempio, quando gli toglievano con la forza la tuta per fargli credere che senza l’indumento non avrebbe potuto giocare al calcio, che è la grande passione del piccolo. In altri casi, le maestre isolavano il bimbo dal resto della classe additandolo di fronte ai compagni come “il cattivo” e facendolo mangiare da solo in un tavolo a parte. La persecuzione nei confronti del bimbo sarebbe arrivata al punto da costringerlo a sedersi su una sedia dopo avervi versato dell’acqua.
Le violenze sarebbero terminate quando i militari dell’arma hanno iniziato ad ascoltare alcune persone per riuscire a comprendere cosa accadeva all’interno dell’istituto; allora le stesse maestre – come scrive il gip nell’ordinanza – fino allora ignare delle telecamere posizionate dagli investigatori, che per due mesi avevano ripreso ogni tipo di angherie e vessazioni, hanno repentinamente cambiato atteggiamento, cercando anche di avvicinare i genitori per scongiurare denunce e procedimenti penali.
Ma ormai era troppo tardi: sono finite agli arresti domiciliari con la pesante accusa di maltrattamenti fisici e psicologici su un alunno della scuola dell’infanzia.
“Maltrattare un bambino – ha commentata Mara Carfagna, ministro per le pari Opportunità – è sempre un atto gravissimo, inaccettabile. Lo è ancora di più se un maltrattamento viene commesso all’interno di una struttura destinata alla prima infanzia, dove le famiglie pensano di poter lasciare per qualche ora i figli in buone mani“. Il Ministro ha aggiunto che “per mettere fine a questi episodi rari ma ugualmente inaccettabili, restituire fiducia a chi si affida a strutture pubbliche e private, abbiamo creato l`Autorità garante per l`infanzia e l`adolescenza: il Garante, nato soltanto tre settimane fa con voto bipartisan, potrà anche segnalare situazioni di disagio e casi particolarmente gravi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minori e chiedere l`intervento della magistratura“.