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Piccoli mostri crescono: come trasformare tuo figlio in un vincente. Con avvertenza finale

Tra i sintomi del declino italiano, uno dei più impressionanti è il celere oblio dell’educazione e del rispetto reciproco. Lo si nota sui mezzi pubblici, per strada, nelle scuole (come i docenti ben sanno). Pertanto, visto che buona creanza e considerazione per il prossimo non son più di moda — e non seguendo la moda si è vieppiù considerati “noiosi”, “passatisti”, “sfigati”, “falliti”, e via insultando — presentiamo ai genitori un sintetico vademecum di passi da seguire per essere à la page, aggiornati sulle nuove tendenze. Vi insegneremo come trasformare la vostra piccola creatura in una persona concreta, disinvolta, vincente: insomma, in un piccolo mostro capace di tutto.

Abbandonalo alla babysitter elettronica

Prima regola: mai guardare il vostro bimbo. Anche perché così avrete più tempo per voi stessi e per il vostro cellulare. Lasciate che il fanciullo corra, scorrazzi, distrugga, specie in casa altrui. In casa vostra, perché non faccia danni, mettetegli in mano un tablet da mane a sera (anche a 14 mesi va benissimo), senza controllare cosa guardi: starà buonissimo, e potrete scordarvi di lui. Va su YouPorn? Gioca alla guerra nucleare o a “Caccia all’ebreo”? Meglio: si prepara a stare al mondo. E soprattutto imparerà a non parlare con nessuno, a non guardare mai negli occhi anima viva, a salire sul bus senza neanche vedere chi lo circonda, fisso sullo schermo col quale governa la musica negli auricolari, mentre balla disinvolto, sguardo vuoto, quasi nessuno lo vedesse.

Rimproverarlo? Mai!

Fuori casa spacca tutto? Cammina sui piedi altrui? Urla bestemmie nelle orecchie di anziani e insegnanti? Non redarguitelo! Sta imparando. Si macchia di prepotenze e soprusi? Difendetelo! Desidera sempre qualcosa? Accontentatelo. È o non è il vostro specchio? Dunque deve avere tutto, poter fare di tutto. Crescerà spocchioso e vincente. Anche un po’ idiota, come tutti coloro che amano comandare incontrastati. In fondo, a che serve l’intelligenza? Non c’è forse quella artificiale?

È forte coi deboli? Distrugge gli oggetti altrui? Prende in giro le vecchiette? Bullizza i compagni fragili? Tortura gli animali? Lasciatelo fare: crescerà e metterà a frutto la vostra tolleranza, pretendendola da chiunque lo circondi.

La colpa è sempre degli altri, e gli altri vanno sfruttati

Scontratevi con l’altro genitore davanti a lui, pure per sciocchezze, senza separarvi mai dal partner (specialmente se oramai lo odiate): così il fanciullo si convincerà che l’amore sia lotta, litigio e manipolazione, ed eviterà accuratamente il matrimonio (o, se maschio, accopperà fidanzate e mogli). Alle brutte, fate sempre a tempo a incolpare il “patriarcato” nonché la Scuola, che non insegna “educazione sentimentale”.

Non responsabilizzatelo mai: se sbaglia, insegnategli ad accusare l’altro, inculcandogli che è sempre l’altro a sbagliare. Nella vita l’importante è prevalere.

Dategli tanti soldi, tutti quelli che chiede. Così non capirà mai che non crescono sugli alberi e che bisogna guadagnarseli col lavoro onesto (ideologie da perdenti!), ma saprà sfruttare quelli altrui.

L’insuccesso scolastico? È colpa della Scuola

Va male a scuola? Non studia? Non fa mai i compiti? Insulta i docenti e li tratta con disprezzo e malevolenza? Bravissimo! Recitate davanti ai docenti la parte dei genitori attenti e premurosi, preoccupati del “diritto al successo formativo” del proprio pargolo. Ipocrisia e doppiezza saranno grandi insegnamenti per la vostra creatura. Al primo “sei meno”, tempestate immediatamente di e-mail di protesta la perfida e autoritaria prof, esigendo continui colloqui per capire “come mai lei gli dia sempre brutti voti anche se lui studia sempre”. Inviate costantemente le e-mail dal vostro ufficio (specie se siete persone importanti): sicché il docente capisca la vostra posizione e il vostro titolo di studio (così magari lo intimorite, hai visto mai?)!

Fate le pulci sui compiti in classe, definendoli sempre “troppo difficili”, “nozionistici”, “troppo lunghi”. Se la creatura ha sbagliato tutta la verifica e non ha imbroccato una risposta giusta prendendo “tre meno”, accusate la docente di voler umiliare gli alunni, ricordandole con fare disgustato che la vostra prole è sempre andata bene in tutte le materie tranne che con la docente in questione. Se poi la prof vi dimostra inconfutabilmente che la creatura ha sbagliato concetti che dovrebbe conoscere da mesi o anni, rispondetele che «sta al docente trovare le strategie didattiche giuste», o che il poverino «al solo pensiero di lei ha crisi di panico».

Triangolare il “nemico” e calunniarlo. Qualcosa resterà

Fatevi amici i docenti “buoni” con vostro figlio, triangolando con loro la docente “cattiva” e “autoritaria”. Fate lo stesso con gli altri genitori (arma finale: le chat!), cercando tra loro alleati. Fatevi ricevere dal dirigente scolastico, per lamentare con lui la sofferenza che quella malvagia prof sta provocando a tutta la vostra famiglia, nonni compresi.

Se poi il rendimento della vostra amata creatura è totalmente deficitario, ricorrete a “professionisti” impressionabili o “amichevoli”, disposti a certificare disturbi dell’apprendimento o stati ansiosi che rendano necessario un PDP per DSA o BES: in base al quale voi, andando ben oltre la legge, fingerete di credere che a questo punto il vostro pupillo vada obbligatoriamente promosso all’anno successivo, ancorché semianalfabeta; e farete fuoco e fiamme perché l’esito sia questo.

Avvertenza finale

Seguite scrupolosamente queste linee guida, e vostro figlio da grande sarà un mostro vero, un dominatore e un vincente. Con una sola avvertenza: raggiunto il traguardo, meglio non dormire più nella stessa casa con lui. Sarebbe tutt’altro che prudente.

Alvaro Belardinelli

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