In attesa di rivedere la norma che blocca l’apertura di nuove scuole dell’infanzia pubblica in mancanza dell’assenso di quelle paritarie circostanti, si è sbloccato l’impasse in tre località piemontesi che nei giorni scorsi ha determinato tanto clamore mediatico con tanto di “bacchettate” del ministro Gelmini.
Ad assicurarlo è l’assessorato regionale all’istruzione in una nota che riassume l’esito dei confronti con la Firm e le amministrazioni locali. “Abbiamo chiuso con buon senso e pragmatismo – è il commento dell’assessore Gianna Pentenero – una vicenda che partiva da una norma sbagliata”. L’assessorato annuncia che “l’esito degli approfondimenti è stato la modifica del parere relativo alla scuola di Bibiana, cui sarà autorizzata l’apertura di una nuova sezione”.
Quanto alle situazioni di San Damiano d’Asti e Villanova Canavese, si è proceduto “con l’attribuzione anche in questi due casi di una nuova sezione di scuola d’infanzia”. “Abbiamo agito responsabilmente – dichiara Pentenero – raggiungendo, con pazienza e lontano dai clamori mediatici, una soluzione che a nostro avviso salvaguarda il diritto allo studio e consente di dare risposte alle famiglie che avevano legittimamente fatto domanda di iscrizione presso la scuola statale”.
Secondo Pentenero le scuole paritarie non accuseranno danni ma, in ogni caso, i monitoraggi sulle iscrizioni continueranno. “Siamo disponibili – spiega l’assessore – a valutare strumenti che tutelino l’eventuale perdita di occupazione e a sostenere l’attività delle scuole paritarie nella loro funzione di soggetti in grado di dare risposte efficaci in termini di servizio e di qualità della proposta educativa, valorizzando se necessario le loro potenzialità a livello di innovazione sociale alla nuova domanda di sostegno alle genitorialità”.
“Dal mese di settembre – annuncia ancora Pentenero – vedremo in Consiglio regionale di mettere a punto per l’anno scolastico 2015-2016 un testo che tenga conto della complessità del problema e che affronti anche la questione occupazionale nelle scuole paritarie con tutti i mezzi a disposizione”.
Ad auspicare che le norme cambino già a settembre era stato anche il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, il quale nei giorni scorsi ha parlato di “problema che va affrontato alla radice”. Per il consigliere Alessandro Benvenuto (Lega), invece, si tratterebbe di “una norma di buon senso”. E anche Forza Italia la pensa così. “Le scuole paritarie – spiegano gli esponenti piemontesi di Forza Italia guidati dall’eurodeputato Alberto Cirio – sono pubbliche, con la differenza che il personale non è messo a disposizione dallo Stato ma dall’istituto scolastico. Lo Stato spende 600 euro per studente nella paritaria, 6 mila in quella statale. Che la statale sia gratis e la paritaria sia a pagamento è una balla colossale: lo Stato sulle scuole paritarie risparmia. Per questo crediamo fermamente che la norma sia giusta. Cambiarla ucciderebbe le paritarie, che già oggi stanno male”.
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