Dalle ore 19 del 3 marzo tutto il 12 marzo un’ordinanza del presidente Alberto Cirio decreta che sono in zona rossa anche 14 Comuni collegati al focolaio di Cavour: si tratta di Barge, Bagnolo Piemonte, Crissolo, Envie, Paesana, Gambasca, Revello, Martiniana Po, Oncino, Ostana, Rifreddo, Sanfront in Valle Po (Cuneo) e Bricherasio e Scalenghe (Torino).
In questi Comuni è sospesa l’attività didattica in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado ed è disposta la didattica a distanza per gli studenti che vivono nell’area ma frequentano le lezioni in altri centri non inseriti in zona rossa. Previsto anche il potenziamento del tracciamento attraverso i tamponi e la messa in priorità per la vaccinazione degli anziani over80 domiciliati in zona rossa.
Queste misure vanno ad aggiungersi a quelle già previste per altri territori:
Da sabato 27 febbraio alle ore 18 Craveggia, Villette, Toceno, Malesco, Santa Maria Maggiore e Druogno, in Val Vigezzo nel VCO, sono in zona rossa come Re, in zona rossa già dal 20 febbraio per un focolaio da variante inglese. Nonostante le misure restrittive aggiuntive, nell’area si rileva ancora un tasso di incidenza molto elevato e doppio rispetto a quello medio delle tre settimane precedenti.
Zona rossa dal 27 febbraio al 5 marzo a Cavour, in provincia di Torino, a causa di un sospetto focolaio da variante su cui sono in corso ulteriori approfondimenti.
Queste misure, inserite in un’ordinanza del presidente Cirio, sono in vigore fino al 5 marzo.
Intanto sembra sempre farsi più strada la possibilità che venga disposta la chiusura delle scuole su tutto il territorio regionale. Al momento tuttavia si tratta solo di un’ipotesi, al vaglio della regione che oggi incontrerà i Sindaci.
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