Introdurre a scuola lezioni ad hoc di “Filosofia delle tecnologie” per spiegare come le tecnologie sono “legate strettamente all’economia e a tanti altri aspetti della società”. A chiederlo è il divulgatore Piero Angela, a cui il 13 ottobre è stato conferito il Master honoris causa del corso di perfezionamento Master in Comunicazione della Scienza “Franco Prattico” (Mcs) della Scuola internazionale superiore di studi avanzati (Sissa).
“Non solo l’informazione – ha detto Angela, intervenuto con una lectio magistralis on line – ma anche la scuola è molto assente sul ruolo che ha la tecnologia sia nel creare ricchezza sia nel creare problemi e nel risolverli”.
Secondo il noto giornalista scientifico Rai “è necessario uno sforzo maggiore dei mezzi di informazione ma anche nella scuola”, il cui insegnamento “è tutto rivolto al passato”.
Su quello che succede nel paese e nel mondo, “sull’economia non si dice niente. E anche per quanto riguarda la scienza, si spiegano le materie scientifiche, come chimica e biologia, ma non il metodo della scienza né tanto meno le conseguenze e le risorse dello sviluppo tecnologico”.
Secondo Piero Angela quello che va evitato è evitare di “inserirsi in un circolo vizioso che è quello secondo cui l’opinione pubblica richiede certe cose subito e i politici la seguono perché hanno scadenze elettorali”. Di conseguenza “il medio e lungo termine, che è quello su cui noi dobbiamo puntare, viene sempre un po’ trascurato”.
L’esortazione di Piero Angela sembra anche toccare la facilità con cui i giovani si avvicinano ai nuovi strumenti tecnologici, ad iniziare dai social: un utilizzo scaltro, ma quasi sempre scevro dalla consapevolezza su potenzialità e rischi connessi con i nuovi media.
Allora, commenta il giornalista, diventa “importante che chi fa informazione spieghi in prospettiva quali sono i problemi che nasceranno e le soluzioni possibili a condizione di investire”.
Per quanto riguarda l’emergenza Coronavirus, Angela ha rivolto un invito a “seguire le indicazioni che vengono date, essenziali non solo per difendere sè stessi, ma per difendere posti di lavoro, turismo e commercio, economia del Paese”.
C’è il rischio, ha concluso Piero Angela, che “per questi ragazzi che vanno in giro senza mascherina, i padri rimangano disoccupati”.
Occorre “rendere consapevole l’opinione pubblica di quanto sia importante investire in ricerca, innovazione, nuove tecnologie ed educazione. Questo è il pacchetto che fa un Paese ricco e moderno, che si sa difendere da tutto quello che sta succedendo”.
Non è la prima volta che Piero Angela esprime questi concetti: “La scuola – aveva detto un anno fa – non insegna niente di scienza, al massimo insegna le materie scientifiche, ma non il metodo o l’etica della scienza”.
“Sui banchi – aveva aggiunto – si dovrebbe imparare che ogni teoria va dimostrata con i dati, basterebbe questo a non cadere poi nelle truffe”.
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