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Piero Angela: la sua idea di scuola

L’idea di scuola di Piero Angela è agli antipodi di quella che i partiti politici hanno posto alla base dei loro progetti elettorali. Il suo pensiero può essere desunto da due sue affermazioni: “Ogni volta che s’insegna qualcosa a un bambino gli s’impedisce di scoprirla da solo”; “A scuola s’insegnano le materie scientifiche ma non s’insegna la scienza, io mi sono innamorato della scienza quando ne ho capito il metodo”.

Sono due principi che trovano, nella normativa scolastica, precisi riscontri. A titolo esemplificativo se ne trascrivono due, “fondamentali e imprescindibili”. Dal profilo culturale, educativo e professionale dei licei: L’uso costante del laboratorio per l’insegnamento delle discipline scientifiche” e “La pratica dei metodi d’indagine propri dei diversi ambiti disciplinari”. Sono indicazioni che risuonano anche nelle disposizioni riguardanti i tecnici e i professionali: enunciate ma non praticate.

Per ridare credibilità al servizio scolastico e per riqualificare l’attività docente è necessario dare piena e autentica applicazione alle regole e, in particolare, gestire sperimentalmente l’attività scolastica: si fissano i traguardi formativi e educativi, s’ipotizzano e si realizzano percorsi d’apprendimento, si capitalizzano gli scostamenti tra attese ed esiti. Si tratta, anche in questo caso, di un processo prescritto dalla legge, invano.

I programmi elettorali ignorano queste discordanze; accettano acriticamente lo statu quo e, quindi, lo rinforzano. Gli interventi annunciati, inoltre, sono privi di visione strategica: non rivitalizzano l’istituzione e, conseguentemente, non ridanno il dovuto prestigio alla professionalità docente.

Può essere opportuno proporre un’applicazione dei principi enunciati da Piero Angela. In rete “Laboratorio di matematica: Pitagora” chiede a studenti di 10/12 anni di scoprire e formulare il teorema del filosofo e matematico greco.

Enrico Maranzana

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