Con il “Processo a Pinocchio” andato in scena alla Camera dei Deputati il 31 gennaio 2019, l’Unicef ha inaugurato le celebrazioni del trentesimo anniversario della Convenzione dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Un processo in piena regola, trasposizione teatrale del libro scritto da Emilia Narciso, rappresentante Unicef del Comitato Provinciale di Caserta.
Trent’anni di Unicef
L’iniziativa si è svolta nell’Aula del Palazzo dei Gruppi parlamentari, accolto dalla Vice Presidente della Camera, Mara Carfagna, che sui diritti dei bambini e delle bambine, ha ribadito il ruolo primario degli adulti nella protezione dell’infanzia e dell’adolescenza, ricordando che almeno 500 bambini assistono in Italia a terribili violenze domestiche.
Per il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo: “La Camera dei Deputati è il luogo in cui trova espressione la sovranità popolare, il luogo in cui attraverso il confronto si assumono decisioni destinate a incidere sulla vita della comunità, laddove costruire il futuro. E il nostro futuro sono i bambini”, ha ribadito.
Il “Processo a Pinocchio” è un efficace esperimento per spiegare proprio la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza ai ragazzi, coinvolgendo direttamente gli studenti, per mostrare tutte quelle contraddizioni e criticità che i bambini incontrano nel vivere quotidiano.
“Pinocchio è colpevole di aver marinato la scuola ma quanti adulti irresponsabili o, perfino, orchi, ha incontrato lungo il suo percorso?”, ha concluso il Presidente dell’Unicef Italia.
Gli adulti sono colpevoli?
Andrea Iacomini, portavoce Unicef ha sottolineato che in questa iniziativa c’è un Pinocchio sotto accusa, ma in realtà si tratta di un processo a tutti noi. Agli adulti, proprio a 30 anni dalla Convenzione che contiene diritti ineludibili. Come il diritto all’istruzione, il diritto a non essere esclusi, e ancora il superiore interesse al diritto all’ascolto del bambino.
“Tutti diritti che 30 anni fa sono stati firmati e sottoscritti, ma troppe volte purtroppo sono stati violati”, ha continuato Iacomini.
Il ruolo degli insegnanti
Di fondamentale importanza il ruolo delle insegnanti e degli insegnanti, su quella che l’Unicef definisce emergenza infanzia. “L’Italia vive un momento difficile, ci sono un milione e mezzo di bambini che sono in condizioni di povertà relativa – ha affermato Andrea Iacomini – dentro questi contesti stiamo soffrendo di una grave emergenza che riguarda la dispersione scolastica e l’inclusione sociale”.
Per Iacomini, includere oggi i bambini socialmente, vuol dire dare alla scuola la giusta importanza, restituire agli insegnati un ruolo fondamentale che è quello dell’ascolto e dell’istruzione, ma anche del dialogo.
Unicef Italia è consapevole che per far luce tra i vari livelli, tra insegnanti, genitori e istituzioni, è necessaria una comunità dialogante. “Per superare insieme problemi come dispersione e inclusione ma oggi più che mai i fenomeni del bullismo, del cyberbullismo e le violenze. Tutte quelle forme di abuso che purtroppo in questo momento storico esistono e colpiscono l’emergenza infanzia in Italia”, continua il portavoce nazionale Unicef.
La richiesta al governo, proprio nell’anno dell’anniversario dei 30 anni della Convenzione Unicef, è un impegno maggiore, sull’emergenza legata alla povertà ma soprattutto all’istruzione e all’inclusione.
Processo a Pinocchio
Processo a Pinocchio: è un progetto di Emilia Narciso realizzato dall’UNICEF con gli studenti delle scuole medie che s’ispira alla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Liberamente ispirato alle avventure di Pinocchio di Carlo Collodi, l’autrice di PROCESSO A PINOCCHIO è Emilia Narciso Presidente del Comitato UNICEF di Caserta, impegnata nel mondo del volontariato da oltre 30 anni.
Tra i protagonisti gli studenti di alcuni Istituti comprensivi di Aversa e della Cooperativa “I Delfini” di Mugnano; hanno collaborato il Maestro Antonio Nocera e il Maestro Davide Capasso in arte Walton Zed. PROCESSO A PINOCCHIO è un libro, edito da Rogiosi editore, 2018.