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Pioltello scuola chiusa per Ramadan, il ds: “Proposta partita dai docenti, ricevo insulti come se avessi fatto un sacrilegio”

Il caso della scuola di Pioltello, nel milanese, chiusa il 10 aprile, in occasione della festa di fine Ramadan, visto che il 40% degli alunni risulta di fede musulmana, sta scatenando un vero e proprio putiferio. Lo stesso ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, si è rivolto agli uffici di competenza del suo dicastero perché verifichino “le motivazioni di carattere didattico che hanno portato a deliberare la deroga al calendario scolastico regionale e la loro compatibilità con l’ordinamento”.

La polemica

La decisione, come abbiamo scritto, è stata contestata dalla Lega e dallo stesso leader Matteo Salvini. Come riporta Open, il dirigente scolastico, attaccato da più parti, ha detto: “Ricevo insulti in privato sui social, come se avessi fatto un atto sacrilego. Con dispiacere noto che gli adulti non sanno mettere in pratica ciò che insegniamo agli alunni. Ovvero la comunicazione non ostile, l’accettazione del punto di vista dell’altro. La nostra scuola viene additata senza conoscere i tanti progetti che portiamo avanti per tutta l’utenza, stranieri e italiani, a partire dalle certificazioni Cambridge. Nella nostra comunità scolastica c’è una serenità nei rapporti tra famiglie di origine diversa, forse siamo un’isola felice che non tutti comprendono”.

Ecco le sue parole, rilasciate a Il Giorno: “Alle polemiche politiche non rispondo. Non c’è niente di politico in questa scelta. Sull’integrazione il nostro lavoro è stato ed è enorme. Dentro e fuori scuola. Abbiamo ‘scardinato’ la vecchia logica ‘territoriale’ delle iscrizioni per evitare classi ghetto e garantire a tutti una didattica opportuna. La presenza dei mediatori linguistici e culturali è abituale, abbiamo potenziato le lezioni di italiano, supportiamo chi arriva da noi e non sa una parola della nostra lingua. Nelle nostre classi l’attività interculturale è quotidiana. Perché non condividere un giorno di festa?”.

Il giorno di attività didattiche è già stato recuperato

“La proposta è partita da alcuni insegnanti, già negli anni scorsi. È stata votata dal consiglio di istituto senza problemi. Nessuno l’ha vissuta come un’imposizione. Abbiamo utilizzato i giorni ‘discrezionali’ di vacanza di cui ogni scuola dispone. Nessuno ha eccepito. Abbiamo avuto riunioni, colloqui e assemblee con i genitori anche nelle ultime settimane, e parlato d’altro. Non so come mai sia esploso il caso”, ha aggiunto il dirigente.

La decisione è stata presa già a settembre. Siccome la data della festività, come riporta Il Corriere della Sera, non è fissa, sul calendario scolastico era stato prima indicato lunedì 8 aprile, poi aggiornato a mercoledì 10. Proprio per poter aggiungere un’ulteriore chiusura senza incidere sul monte orario totale dell’anno scolastico, i ragazzi sono andati a scuola un giorno prima. La decisione è stata presa dopo che negli anni passati i docenti si sono trovati classi praticamente vuote il giorno della festa.

Pioltello: botta e risposta tra Malpezzi e Valditara

Le parole del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara sono state criticate dalla senatrice Simona Malpezzi, vicepresidente della commissione bicamerale infanzia e adolescenza e residente proprio nella cittadina di Pioltello, come riporta Il Giorno: “Che Salvini non sappia come funzionano le scuole può starci, ma che non lo sappia il ministro dell’istruzione è grave. Nell’ambito dell’autonomia le scuole possono poi decidere come suddividere i giorni, nel rispetto del numero di quelli di lezione previsti. La proposta viene poi votata da collegio docenti e consiglio di istituto (composto anche dai genitori che in questo caso purtroppo sono solo italiani e come la maggioranza degli italiani sono inclusivi). E la scelta nasce per non far perdere lezioni a nessuno, oltre che per la giusta inclusione, stranieri o italiani che siano: non sospendere le lezioni quel giorno significa avere pochissimi bambini in classe e quindi non potere fare scuola. Anche per gli italiani. Bravi tutti, allora. La scelta di iniziare le lezioni un giorno prima, di sospenderle il giorno della fine del Ramadan, non solo è una importante scelta di inclusione e civiltà, ma anche di didattica”.

Malpezzi ha anche invitato il numero uno di Viale Trastevere nella scuola incriminata: “Ministro Valditara le è un po’ più chiaro? O vuole far perdere del tempo prezioso con un’ispezione? E soprattutto: chi restituisce ai bambini e alle bambine, a tutto il personale di quella scuola la serenità che in questi giorni è stata tolta? Lo sa che le sue dichiarazioni hanno portato i giornalisti davanti alla scuola che essendo su più plessi ha avuto difficoltà nel tutelare le uscite didattiche in programma? Lo sa che il dirigente scolastico ha ricevuto minacce e che la scuola è oggetto di pesanti attacchi social? Ministro Valditara, venga a Pioltello, venga a vedere come funziona questa scuola, vada vedere i risultati Invalsi che certificano come questa inclusione sta funzionando. Dimostri di essere davvero il ministro dell’istruzione e del merito”.

La risposta di Valditara non si è fatta attendere: “Rispetto alla vicenda di Pioltello inviterei la senatrice Malpezzi e la deputata Manzi ad evitare polemiche scomposte e strumentali nel rispetto dei ruoli istituzionali e della intera comunità scolastica”, ha scritto su X.

“Condivido quanto detto dal Ministro Valditara in relazione al caso della scuola di Pioltello che ha deciso di sospendere le lezioni in occasione del Ramadan. È giusto che gli uffici competenti del Ministero verifichino le motivazioni di carattere didattico che hanno determinato a deliberare la deroga al calendario scolastico regionale e la loro compatibilità con l’ordinamento. La prima nostra preoccupazione è quella di non ledere il diritto allo studio di alcuno”, questo quanto dichiara la sottosegretaria all’Istruzione e al Merito, Paola Frassinetti.

“Non posso che condividere le motivazioni che hanno portato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara a chiedere ulteriori verifiche sulle motivazioni didattiche che hanno portato alla chiusura in deroga al calendario scolastico regionale della scuola di Pioltello. Le verifiche sono infatti il mezzo attraverso il quale il ministero svolge il suo fondamentale ruolo di tutela e salvaguardia del diritto allo studio di tutta la comunità scolastica. Tutelare i diritti delle minoranze è certamente un dovere dello Stato, ma questo non deve mai ledere i diritti degli altri. Specie all’interno dell’istituzione scolastica, per definizione baluardo di integrazione ed accoglienza ma anche e soprattutto della nostra cultura e delle nostre tradizioni che non possono e non devono divenire né succubi né subalterne rispetto ad altre culture o religioni. Che la Malpezzi si faccia scudo dell’autonomia scolastica, che il ministro peraltro conosce bene e tutela da sempre, dicendo che bisogna sospendere le lezioni perché ci sono pochi bambini è una follia che solo chi non sa di cosa parla potrebbe dire. La scuola è una istituzione aperta a tutti e anche un solo bambino avrebbe comunque diritto a fare lezione”, questo ciò che dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia Ella Bucalo, membro della commissione cultura e istruzione del Senato e vice responsabile del dipartimento scuola del partito.

Il corso

Su questi argomenti il corso Integrare gli alunni nuovi arrivati in Italia (Nai)in programma dal 22 marzo, a cura di Antonia Cannito.

Redazione

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