Sulla “esternazione” della ministra Fedeli relativa ai docenti inadeguati che andrebbero allontanati dal sistema scolastico interviene sulla sua pagina FB Igor Piotto, segretario regionale della Flc-Cgil del Piemonte.
“Nessuno – osserva Piotto – nega che nella scuola operino soggetti con forti limiti e criticità. Ma è lo schema proposto dal ministro a risultare irricevibile. La scuola cessa di avere un respiro affannoso se si premiano i migliori e se si espellono gli inadeguati”.
“Si tratta – continua Piotto – di una visione superficiale se la sentissimo al bar, una visione politicamente volgare se la sentiamo da un ministro. Nessuna distinzione tra merito e professionalità come conoscenza acquisita e agita (dibattito che ci riporta a Condorcet), nessun accenno all’età pensionabile: un prodotto comunicativo per l’Italia più irresponsabile e modesta”.
“La politica – prosegue il segretario regionale – deve promuovere una discussione sulle finalità della scuola, magari a partire dal dettato costituzionale, avviare una discussione di tipo didattico e pedagogici, interrogarsi sulle finalità dell’istruzione per favorire parole come cultura critica, uguaglianza, emancipazione, inclusione; assumere il tema della dispersione come un nodo prioritario da sciogliere. Da qui ripensare le forme reclutamento, da qui riconoscere la professionalità, da qui riposizionare il ruolo dell’insegnamento come una delle attività strategiche del nostro presente e del nostro futuro”.
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“La ministra – sottolinea polemicame Piotto – è distratta quando scrive che il sindacato, e parlo per il mio ovviamente, la Flc Cgil , non deve guardare alla scuola unicamente come bacino occupazionale. Sono anni che poniamo il problema della scuola in termini di recupero di obiettivi strategici e di offerta formativa: iniziative, convegni, proposte, audizioni parlamentari, persino nella mobilitazione contro la legge 107/15 non abbiamo mai disgiunto la qualità del lavoro dalla qualità dell’offerta formativa”.
Per concludere con un attacco pressochè inusitato se si pensa che viene fatto nei confronti di una Ministra che fino a qualche anno fa era addirittura segretaria nazionale di un importante sindacato di categoria della Cgil: “La supponenza con cui questa ministra si pone nei confronti delle organizzazioni sindacali, che ricordo sono composte da centinaia di migliaia di insegnanti e personale non docente, impedisce di accorgersi che se questa istituzione non è crollata, se quell’organismo ha continuato faticosamente ad operare è grazie all’impegno e alla professionalità di una parte consistente della scuola”.
E anzi proprio su questo punto, Piotto dà l’affondo decisivo: “Il fatto che questa ministra provenga dalla Cgil è un aggravante. Profila un accostamento che getta discredito sul lavoro di migliaia di persone, iscritti, militanti, dirigenti, e pone un problema di credibilità che piaccia o no. Prima ancora delle posizioni politiche questa ministra va contrastata per la intrinseca superficialità e volgarità con cui affronta i problemi della più grande infrastruttura del paese, l’istruzione pubblica”.
Insomma, il messaggio è chiaro: la Flc-Cgil non intende fare sconti alla Ministra. La battaglia contrattuale non è ancora iniziata, ma Valeria Fedeli deve sapere fin da ora che neppure dal suo sindacato le arriverà un aiuto.
Ma la sortita di Igor Piotto potrebbe significare semplicemente che all’interno della Flc si stanno confrontando falchi e colombe: sarebbe il secondo segnale in pochi giorni (quello precedente riguardava la questione dei percorsi quadriennali, sulla quale nel giro di 48 ore la Flc aveva diramato due comunicati di diverso tenore).
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