“Fine del sottofinanziamento di tante università del Nord (ma anche del Sud). Dopo un’attesa di quattro anni, è stato pubblicato il decreto attuativo del “costo standard” per studente, previsto dalla nostra riforma del 2010.”Fine del sottofinanziamento di tante università del Nord (ma anche del Sud). Dopo un’attesa di quattro anni, è stato pubblicato il decreto attuativo del “costo standard” per studente, previsto dalla nostra riforma del 2010.”Fine del sottofinanziamento di tante università del Nord (ma anche del Sud). Dopo un’attesa di quattro anni, è stato pubblicato il decreto attuativo del “costo standard” per studente, previsto dalla nostra riforma del 2010. Riporterà ordine nei conti di molti atenei, in quanto d’ora in poi l’assegnazione dei fondi statali sarà basata su criteri oggettivi e non più sulla spesa storica, per cui chi più prendeva in passato più ha continuato a ricevere”.
Lo segnala il già senatore Mario Pittoni, responsabile Istruzione della Lega Nord, che nella passata legislatura, da capogruppo del Carroccio in commissione Istruzione a Palazzo Madama, si è occupato della riforma universitaria.
“Molte strutture – spiega Pittoni – erano penalizzate dal fatto che non si teneva conto dell’aumento di iscritti degli ultimi anni. D’ora in poi i finanziamenti arriveranno sulla base dell’effettivo fabbisogno in rapporto al numero degli studenti, risolvendo il problema alla radice. Il provvedimento è in attuazione di un articolo della nostra riforma del 2010, che fa riferimento all’introduzione del “costo standard unitario di formazione per studente in corso, a cui è collegata l’attribuzione di una percentuale della parte del Fondo ordinario che non rientra nella quota premiale di cui alla legge 1/2009”. Il finanziamento “per studente” va ad aggiungersi alla quota premiale da noi a suo tempo attivata, vero “salvagente” per le strutture virtuose in un periodo di pesanti tagli conseguenti alla crisi economica.
L’art. 13 comma 1 bis prevede infatti che il fondo di merito cresca ogni anno tra lo 0,5 e il 2% del Fondo ordinario. Siamo partiti nel 2008 da meno dell’1% delle risorse assegnate per merito. Quest’anno arriviamo al 18% (1,2 miliardi) e nel giro di alcuni anni – conclude Pittoni – contiamo di centrare l’obiettivo del 30% di fondi assegnati su criteri di qualità, come nei Paesi più avanzati
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