Il trasferimento lontano da casa non riguarda solo i docenti del sud, ma anche quelli del centro-nord. Lo denuncia Mario Pittoni (Lega Nord)
“Per tanti insegnanti del sud, dove storicamente un surplus di persone punta su tale professione, finora il trasferimento in altra regione era una scelta. Sofferta, ma una scelta. – dichiara Mario Pittoni, responsabile istruzione per la Lega Nord – ma con la ‘Buona scuola’ è diventata un’imposizione.”
“I neo immessi in ruolo della fase C – spiega Pittoni – hanno infatti dovuto esprimere tante preferenze quante sono le province, di fatto mettendosi nelle mani del ministero. Di conseguenza non c’è più solo il ‘classico’ trasferimento dal Meridione. Renzi sta imponendo lo spostamento fuori dalla propria regione pure a migliaia di docenti del Centro-Nord. In un’area cioè dove ci sono più posti da coprire che insegnanti a cui assegnarli, per la disaffezione generata principalmente dal costo della vita (che a parità di emolumenti al Nord è superiore del 30-40%) e dalla disomogeneità di valutazione sul territorio che a volte rende più difficile il percorso”.
A questo punto – conclude Pittoni – diventano ancora più comprensbili le “tante proteste di docenti di tutte le latitudini, che si ritrovano sballottati da una parte all’altra della penisola con il rischio di lavorare ‘in perdita’, vista la magrezza dello stipendio”.
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